giovedì 5 marzo 2009

UN AVANZO DI CIVILTA' INDUSTRIALE (poesia)


Avevo da tempo un vivo desiderio di dedicare un post ad una delle cose che fra le altre mi stanno "a cuore", (Il degrado dei luoghi) ma questa in particolare....e avevo pensato subito ad un poesia di MARGHERITA GUIDACCI.

Ho rinviato più volte, perchè l'immagine che volevo usare per corredarla, era una mia foto. di un corso d'acqua, qui dalle mie parti...e che ben poteva servire....purtroppo non trovo più il mio scatto, e mi devo accontentare per ora di usare questa di immagine presa da GOOGLE...che se anche non rispondente alle mie esigenze si addice lo stesso.
Un avanzo di civiltà industriale
L'acqua bassa vicina alla riva
dove galleggiano
legni marci uniti ad angoli strani
da chiodi rugginosi
e dove si rovesciano i rifiuti
d'un astioso rigagnolo di fabbrica;
l'acqua dove la schiuma
gorgoglia in cerchi grigi
o si allunga fra lisce cicatrici
di luridi colori senza nome;
dove la nafta opprime la salsedine;
dove non penetra ondata
che sappia poi tornare al largo;
dove nulla scompare e nulla viene redento-
quest'acqua, a un tratto, ti trovi nell'Anima
quando il male l'afferra
e per il tuo contagio sembra impura
anche la fiamma del sole.



3 commenti:

luigi bluoso ha detto...

Proprio perchè amiamo il bello ci disturba moltissimo il degrado dei luoghi. Le tue parole lo descrivono impietose e creano immagini vivide che purtroppo ben conosciamo. Ma la chiusura mi suona... inquietante! Mi permetto allora di citare: "...le forze del male non prevarranno!". Ciao.

Surrealina ha detto...

Non mi è chiaro se sia tua questa poesia o di Margherita Guidacci. Di chiunque sia è bella. Io trovo che la chiusa, sia pure inquietante, sia piuttosto efficace a descrivere certi stati d'animo.

Alex ha detto...

La Natura vera sta da un'altra parte ovviamente, ma tutto sommato io cerco di apprezzare anche i lati buoni di questa civiltà industriale e tecnologica.