martedì 31 marzo 2009

UN POST PER UN MIO NUOVO LETTORE


Come già qualcuno che mi segue da un po' sa...sono un'amante della radio, più che una anche poco affezionata telespettatrice...e lo ripeto anche se può sembrare antipatico, per scelte personali dovute all'amministrazione del proprio tempo nel modo migliore...ho smesso di seguire la TV, da già più di 15 anni.

La radio che seguo di più è radio-tre, ma anche radio 24, radio popolare...radio storica nata a Milano dove io abito però in provincia, radio Radicale e con poco zapping le altre due reti radiofoniche nazionali.

Ma la rubrica radiofonica che amo in maniera particolare è il notturno di radio-uno, che nelle mie notti bianche mi tiene molta compagnia...ed è proprio da radio-uno che posto un link...per un mio nuovo lettore.

Si tratta di una rubrica mattutina...dopo l'inno di Mameli che trasmettono ogni mattina alle 6, scusate se vi può sembrare patetico...ma io un po' ogni volta provo commozione!

L'idea di segnalare questo link, mi è venuta proprio ricordando di aver letto un post su un blog scoperto da poco, che parlava di Saviano, ed io questa mattina, ascoltavo Vittorio Schiraldi, su radio-uno, che riprendendo il discorso su Saviano, si permetteva di fare un po' la voce fuori dal coro...spiegando però il perchè....perchè che mi piacerebbe far conoscere anche ad altre persone, io prima di sentire la trasmissione di questa mattina ...avevo già letto un libro a tal proposito.

Ecco il link
la trasmissione che intendo segnalare è scritta sulla destra del blog- si chiama UN ALTRO GIORNO - ora vi sono caricate in podcast, solo le trasmissioni fino al 20 marzo, quella che intendo io è del 31 marzo, cioè oggi...dovrai aspettare qualche giorno per poterla trovare nel podcast, ma nel frattempo avrai modo di dare una occhiata a questo blog, che riporta cose interessanti .
Grazie e un saluto

POESIA scritta il 30 novembre 1990

L'ARMONIA
Vivo
perchè ancora
riesco ad accarezzare
un sogno
un coro infinito
di voci diverse
di colori diversi
di diverse sfumature
il mio cuore
prova già un brivido
ma non ho parole
per descrivere
questo moto
che in me si accende
solo i miei occhi
ne danno un segno
e cominciano a brillare
di una luce
che mi trascende
e a bagnarsi
di lacrime
calde e appassionate.

lunedì 30 marzo 2009

CAPOEIRA...quasi una danza...ma...

Non da moltissimo ho scoperto la Capoeira, dico moltissimo intendendo che l'ho scoperta da una ventina di anni, ma per una che si avvia alla sessantina...venti anni sono pochi...e aggiungo che almeno qui a Milano, si è diffusa parecchio in questi ultimi anni...conquistando le nuove generazioni...e questo mi fa sempre piacere....finchè i giovani si appassionano a qualcosa, evitano altro....che li potrebbe invece danneggiare...
Ma vediamo di dare qualche notizia di questo mix che la Caporeira rappresenta riportante anche qualche piccola curiosità....

Da Wikipedia

« È defesa, ataque, ginga do corpo e malandragem… capoeira! »
La capoeira (pronuncia: Capuéra) è una lotta brasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).

La storia della capoeira è molto complessa e difficile da tracciare in maniera precisa, soprattutto per la carenza di documenti scritti a riguardo e per la distruzione di questi dopo l'abolizione della schiavitù in Brasile; di certo sappiamo che trae le sue origini dalla mescolanza di rituali di lotta e danza di alcune tribù africane già colonie dei portoghesi, catturate e fatte schiave in massa per essere deportati in Brasile.
Il 22 aprile 1500 Pedro Álvares Cabral sbarca in Brasile e dietro di lui la civilizzazione portoghese. I colonizzatori per risolvere il problema di manodopera schiava cominciano a catturare africani (più robusti fisicamente degli indios autoctoni, decimati dalle malattie portate dai colonizzatori). Gli schiavi venivano sfruttati nelle piantagioni (canna da zucchero, tabacco, caffè, ecc.) per molte ore al giorno, ritirandosi poi nelle Sem-Alas (sem = senza, ala = lato di muro), grandi e miseri dormitori sotterranei, bui e senza mura divisorie, vivendo in condizioni pessime. Con le ingerenze olandesi nelle colonie portoghesi (1624-1654) in Brasile gli schiavi approfittarono degli scontri per darsi alla fuga. Alcuni si organizzarono in comunità indipendenti, nei villaggi detti quilombos. Questo periodo fu sicuramente un catalizzatore dello sviluppo della capoeira. Uno di questi villaggi, Palmares, all'epoca probabilmente collocato nello Stato nordestino Alagoas, è assurto a simbolo della lotta degli schiavi contro i loro carnefici. Fondato nel 1610, il primo Palmares sopravvisse per più ottant'anni resistendo all'incalzare dei portoghesi; fu distrutto nel 1695 dopo un assedio di 5 anni e 9000 soldati impiegati.
Fra le curiosità:
Durante il periodo in cui la capoeira era fuori legge, l'utilizzo del berimbau venne proibito dalla polizia, dal momento che poteva essere trasformato in un'arma bianca dotando di una punta l'estremità del palo. Secondo Albano Marinho de Oliveira, il berimbau fino alla prima guerra mondiale non veniva fabbricato a Bahia e veniva importato dall'Europa (in cui era considerato alla stregua dello strumento noto come "scacciapensieri").
A ribadire l'importanza che la capoeira ebbe durante il periodo della schiavitù, uno dei toques più antichi recita "se non ci fosse stata la schiavitù la capoeira non sarebbe mai nata"[senza fonte]
Di mio aggiungo che anche gli Spiritual, senza la schiavitù non sarebbero mai nati!"
E infine aggiungo, che sfogliando anche se velocemente tutte le notizie su Wikipedia, apprendo che la Caporeira è diffusa in Italia, da 50 anni...quindi ero solo io che la ignoravo!



Quante difficoltà, per una come me, che si è affacciata al web da molto poco...questo post era una bozza che stavo riguardando per fare delle correzioni...essendo una imbranata indescrivibile, invece vedo che lo pubblico...e ora... ora ,non so fare l'operazione che vorrei...cioè salvare per la seconda volta la bozza, per pubblicare in un'altro giorno!
Per quelli esperti verrà da sorridere, ma nessuno immagina le difficoltà che io incontro anche nell'operazione più semplice, per cui la pubblicazione di un post è sempre per me un'atto di pura volontà!
Questo vuol dire che alla base il blog per me ...almeno per ora, rappresenta una motivazione forte...e se mi è permesso aggiungo anche, che ho passato al vaglio molte volte il mio "narcisismo" e risulto essere ancora contenuta in una scala da includere in quello che viene definito "narcisismo sano", al cui proposito dedicherò con calma, e forse con l'aiuto di un amico blogger un prossimo post.
Scusate tutto questo post-post!!

UNA PAUSA MUSICALE....

Non ho bimbe e bimbi in tenera età, però conosco e frequento persone che hanno bambine intorno ai dieci anni...e non ho potuto fare a meno di osservare che da un po' c'è questa tendenza nei giochi, nei cartoni, nelle maschere dell'ultimo carnevale ad esaltare la figura della Principessa.
In tempi come questi dove le donne sono poi chiamate a svolgere lavori e ad assumere ruoli all'interno della coppia molto lontani dalle immagini delle Principesse...questa tendenza fa un po' specie...e qualcuno, non ricordo chi ...la settimana scorsa ascoltando la radio diceva, che lui proibirebbe il diffondere favole e altro che trattano tale argomento!
Io non sono di questa idea naturalmente, anche se questa attuale tendenza così massificata più che riportare in vita "Arvhetipi" importanti, serve al business ...dopo aver fatto questa mia mezza polemica, vi posto un video comunque che tratta di una Principessa....forse in un modo lontano da come viene trattata in genere nelle favole moderne e non....il video a me piace molto, in genere tutti sono fatti molto bene, poi alcuni lo sono in maniera più evidente, questo secondo me rientra in questa categoria.
Grazie

domenica 29 marzo 2009

DONNE DA CONOSCERE - Ancora su MARIA ZAMBRANO


Una delle mie trasmissioni preferite quasi in assoluto che si tiene su Radio3 è: DAMASCO, che la fanno alle 18 tutti i giorni dopo il pomeriggio di Farhenight, che tratta la presentazione di un libro al giorno con intervista all'autore, poi altri argomenti culturali...insomma magari qualcuno con curiosità avrà anche voglia di scoprirlo.

Ma il post che ho intenzione di scrivere tratta l'argomento che viene da un libro dal titolo LA PASSIVITA' e sottotitolo - Un tema filosofico politico in Maria Zambrano.

Ma allora perchè iniziare facendo riferimento a DAMASCO?
Perchè la rubrica radiofonica che per ogni autore si protrae per una settimana inizia in questo modo:
Siamo a DAMASCO sono etc.etc. nome e cognome...poi ognuno col suo stile di comunicazione parla dei suoi scritti...e DAMASCO c'entra perchè, ognuno dice quali sono stati i libri più importanti della sua vita...i libri che li hanno formati magari da giovanissimi, e altri che sono sopraggiunti più tardi...ma che appunto hanno rappresentato per loro...una specie di conversione...appunto come S.Paolo sulla via di Damasco.
Il libro che ho citato sopra per me ha rappresentato nel momento che l'ho scoperto...una piccola via di DAMASCO...intanto ha la copertina senza nessuna illustrazione, ma solo di due toni di azzurro che già rilassano, poi il titolo LA PASSIVITA', che qualcuno solo a sentirne la parola arriccia come minimo il naso se non altri versi...e invece no...perchè è un libro almeno per me, prezioso!
Il libro è curato da AnnaRosa Buttarelli, collana Ricerca.
AnnaRosa Buttarelli (che vedete nella foto) insegna ermeneutica filosofica all'universita' di Verona e fa parte della comunità Filosofica DIOTIMA.
Da tempo studia l'opera di Maria Zambrano, a cui ha dedicato la monografia UNA FILOSOFA INNAMORATA, Maria Zambrano e i suoi insegnamenti- ed altri libri.
Da questo libro che è uno studio di ricerca intendo stralciare un pezzo che prendo da un capitolo dal titolo NEL LABIRINTO DELLA LUCE, in questo caso l'autrice è (il libro è scritto a più mani) Rosella Prezzo.
All'inizio del capitolo l'autrice cita la Zambrano:
"Nulla è più arduo da districare dei gineprai che si formano in seno alla luce.
Dal capitolo citato poi vado al paragrafo che intendo postare, dal titolo SAPER GUARDARE

"Per Maria Zambrano saper guardare è qualcosa di irrinunciabile, anche per il pensiero. Qualcosa di prezioso che si può imparare e che suo padre, infatti, le ha insegnato, come dice la dedica del suo primo libro, uscito nel 1930, ORIZZONTE DEL LIBERALISMO: "A mio padre. Perchè mi insegnò a guardare"; come ricorderà anche in DELIRIO E DESTINO. Un apprendistato dell'occhio, una pre-disposizione a vedere (nel senso di favorirne l'insorgenza) rimarrà sempre ineludibile in tutta la sua opera. Ed è proprio ciò che le permette di vedere aprirsi nella "penombra toccata d'allegria" quel sentiero filosofico personale su cui si incamminerà come verso una vocazione.
Vocazione che dobbiamo intendere nel senso dell'appello cui occorre rispondere, rispondendo a "ciò che chiede di essere tratto fuori dal silenzio", alla "verità di quel che accade nel seno nascosto del tempo" e che è "il silenzio delle vite, e che non può essere detto. Ma è proprio ciò che non si può dire che bisogna scrivere".
Wittgenstein è qui assai vicino, ma il punto in cui Maria Zambrano comincia, o meglio, ri-comincia a filosofare è quello in cui egli smette di farlo, esattamente perchè nel Mistico - "che il mondo è", l'esserci di ciò che è, il semplicemente misterioso, "il mistero della nuda esistenza nelle tenebre"-risiede, per Zambrano come per Wittgenstein, il valore più alto, "i nostri problemi vitali".
Ed è proprio qui che si colloca la scommessa filosofica della pensatrice spagnola, e non già un suo dire mistico o poetico, cui troppo spesso e frettolosamente viene ricondotta. A patto però che ci sia ciò di cui sentiva la mancanza nelle sue lezioni di filosofia: la pietà, in lei così strettamente connessa a una modalità di visione, a un diverso mezzo di visibilità. Perchè si sappia innanzitutto "distinguere tra ciò che si impone come chiaro e ciò che, nel suo oscuro palpitare, crea chiarezza.
La pietà è infatti, nell'uso filosofico che Maria Zambrano ne fa, qualcosa di più di un sentimento, "è una forma di oggettività, quella dell'amore verso ciò che ha bisogno, che può avere soltanto chi vede e indovina la chiarezza occulta nell'oscurità, l'irragionevolezza imprigionata nella ragione".
Un'oggettività diversa quindi da quella classica, "prodotto dall'eros ascensionale di Platone", che trascura e disdegna "molte parti della vita umana,troppo oscure per la chiarezza delle idee o troppo immerse nella contraddizione perchè quelle possano essere distinte".
La tentazione sarebbe quella di continuare un po'...ma capisco che la filosofia non a tutti piace, e mi fermo quindi per non rendere troppo pesante il post, che so che qualcuno di certo apprezzerà, e se poi questo servirà a generare una maggiore curiosità è possibile risalire al libro.
I libri della Zambrano, tranne due che non sono riuscita a trovare li ho letti tutti, e li continuo a rileggre ogni volta che sto affrontando qualche pensiero che mi disturba, perchè la sua profondità riesce a rimetermi in equilibrio, come una terapia...certo sono sulla sua lunghezza d'onda come capita a volte con le persone reali...anzi, qualche volta ho fantasticato il desiderio che mi sarebbe piaciuto tantissimo conoscerla di persona, come a volte ho avuto modo di conoscere autori di altri libri che leggo.
Grazie

sabato 28 marzo 2009

DEDICATO A TUTTE LE DONNE....

Ancora un post di musica ma stavolta passiamo a qualcosa di più leggero, ma non certo di minor valore...si tratta della grande Ornella Vanoni che mi piace moltissimo sia come artista che come donna comune...anche se di lei si potrebbe dire che è eccezionale!
Questa settimana la trasmissione serale di Radio 24 dal titolo I MAGNIFICI, era dedicata a lei...per cui l'ho ascoltata con grande piacere...ho appreso di lei molte cose che ignoravo, altre le sapevo ma sentirgliele dire e raccontare è stato lo stesso spassoso.
Ornella ha spirito , ironia e autoirinia...da ultimo ho sentito il racconto della sua conversione, e sentir parlare di Gesù, da una donna come lei mi ha fatto davvero un certo effetto...
La canzone che posto la dedico a tutte le donne, e in special modo a chi legge il mio blog, e anche agli uomini che sanno apprezzare le donne...quelle vere, come dice la grande Ornellla.
Forza Ornella!!
Grazie




Deve avere l’aria
di chi ha già vissuto
l’espressione fiera
che non è un rifiuto
seno quanto basta
a riempir la mano
fianchi dove affonda
qualunque capitano

costano le donne costano
più dei motori dei gioielli e delle lacrime
ballano le donne ballano
ma quelle vere sono rare
e non si comprano
tu le puoi prendere ma non comprendere

dice il talismano
che la buona moglie
perde con il nome
tutte le sue voglie
stira lava e tace
anche orizzontale
e questa per un uomo
sarebbe l’idelae?!
sarebbe l’ideale??!!??!!
ah ah ah ah…

bella non è tutto
meglio affascinante
e una volta a letto dev’essere
importante
tenera e crudele
quando è innamorata
ma non avere miele
per la fame di un pirata

costano le donne costano
più dei motori dei gioielli e delle lacrime
ballano le donne ballano
ma quelle vere sono rare e non ritornano
puoi farle piangere
ma non rimpiangere
ah ah ah ah…

Il titolo della canzone è RICETTA DI DONNA, dopo aver fatto il post in genere riguardo il video ...osservare questo mi ha dato la grande soddisfazione di vedere una donna capace di essere straordinaria mettendosi anche poco in mostra... veste in un modo semplice, ma appropriato al suo corpo (in questo caso quello che ha ora...in passato Ornella era stupenda anche nel corpo)si muove e fa gesti di grande espressività, ogni donna dovrebbe poter sviluppare queste doti, anche senza avere l'ugola della Vanoni che da sola basta a coprire il70% del suo fascino.

venerdì 27 marzo 2009

GIUNI RUSSO - LA SUA FIGURA....

Delle cantanti o cantanti che preferisco amo quasi sempre conoscere almeno un po' la loro biografia, compro appena posso un libro che la riporti, oppure altre volte seguo delle trasmissioni radiofoniche dedicate esclusivamente per più puntate alla loro biografia , nel caso di Giuni Russo, ho ascoltato in due occasioni la sua biografia, in questo momento mi viene in mente una rubrica radiofonica Storeville, inserita all'interno di una trasmissione culturale di Radiotre, Farhenight.
Ogni settimana trattano la storia di un personaggio, quella di Giuni Russo, avevo avuto modo di approfondirla con Storeville.
E' una cantante morta giovane, e che nella sua carriera canora ha subito grandi trasformazioni, che non si sono limitate solo alle sue canzoni (può rendere l'idea solo anche qualche titolo...è passata da Un'Estate al mare, ad una canzone come quella che posto io...), in particolare ho scelto questa versione di video dove c'è anche la voce di Battiato, e le immagini che vi si riprendono sono del film, del 2002 Un mondo d'Amore, che riguarda la vita del giovane Pasolini.
Un solo post...e più riferimenti della memoria...
Da ultimo una curiosità, che sarà molto significativa per una mia particolare lettrice...lei capirà

Alla spiritualità ed alle opere di Giovanni della Croce si è ispirata la cantautrice Giuni Russo nell'ultimo periodo della sua produzione artistica, con canzoni come La sua figura.
Grazie

giovedì 26 marzo 2009

ANCORA IN TEMA DI PROPOSTE

Anche con la musica, per me vale la stessa cosa che ho detto per le letture, ci sono canzoni per distrarsi, e altre che invece distraggono molto poco...ma piuttosto ci immergono in nostre riflessioni profonde...la canzone di Guccini che posto , è per me in questo momento in sintonia con un certo umore di questi ultimi tempi, magari a qualcuno può suonare molto triste, ma vi assicuro che non è così...mi sento molto serena per fortuna......



Il testo della canzone

Quando il mio ultimo giorno verrà dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
non voglio pietra su questo mio corpo, perchè pesante mi sembrerà.
Cercate un albero giovane e forte, quello sarà il posto mio;
voglio tornare anche dopo la morte sotto quel cielo che chiaman di Dio.

Ed in inverno nel lungo riposo, ancora vivo, alla pianta vicino,
come dormendo, starò fiducioso nel mio risveglio in un qualche mattino.
E a primavera, fra mille richiami, ancora vivi saremo di nuovo
e innalzerò le mie dita di rami verso quel cielo così misterioso.

Ed in estate, se il vento raccoglie l'invito fatto da ogni gemma fiorita,
sventoleremo bandiere di foglie e canteremo canzoni di vita.
E così, assieme, vivremo in eterno qua sulla terra, l'albero e io
sempre svettanti, in estate e in inverno contro quel cielo che dicon di Dio

PROPOSTE D'AUTORE


Io credo che per chi ama leggere non come fonte di distrazione, ma come mezzo di conoscenza ed autoconoscenza, le sue letture seguano un filo conduttore...che alla fine riunisce come in una trama il percorso fatto.

Amo in maniera particolare "la letteratura russa", poi all'interno di questa ho un'altra preferenza che segna una scala...in cima io metto sempre Dostoevskij...poi a seguire Tolstoj...poi arrivo a Cechov...e poi posso continuare, e mi prende il dubbio che non gli ho reso giustizia a queste preferenze disponendole in quell'ordine...ma questo succede quando si confronta colossi che è difficile paragonare uno all'altro.

Oggi comunque il mio post mi è stato ispirato dai racconti di Cechov, quest'uomo che professionalmente medico...ha poi messo per iscritto con la sua grande sensibilità molto di ciò che lui attraverso il contatto umano incontrava sul suo cammino.

Il racconto che in parte trascriverò qui, oltretutto è stato inserito e analizzato nel libro "Gli imperdonabili" di Cristina Campo, tra imperdonabili ci si riconosce... e anche Cechov era uno di questi.

Qui i fili si congiungono e con un solo post rendo onore a due miei amati autori, la Campo e Cechov.

Il racconto porta il titolo UN MEDICO.
Trascrivo dal libro della Campo, iniziando da questo punto:
"Nel fatto che sono stato in due facoltà si vede una grande impresa", gridò Vasil'ev "perchè ho scritto un'opera che fra tre anni sarà dimenticata e buttata via mi si porta alle stelle, ma perchè delle donne perdute non so parlare con altrettanto fredda calma come di queste sedie mi si compiange, mi si chiama pazzo"...Il dottore , con un'espresssione come se comprendesse benissimo quelle lacrime e quella disperazione, come se si sentisse specialista in tale materia, si avvicinò a Vasil'ev e gli diede a bere certe gocce".
Nota: "le donne perdute", non sono donne da lui perse, ma quelle che stanno in un "bordello"!
E' il bromuro che spegnerà la rivelazione anche nel protagonista del Mondo Nero. Che l'uomo si senta "specialista in tale materia" e non trovi di meglio per venirne a capo che somministrare gocce atte a sopire l'attenzione, è cosa di ogni giorno ,di ogni ora.
E riprendo dal punto in cui la Campo nel suo libro, ritorna al dscorso sull'Attenzione:
"Cechov assume dunque l'attenzione nella sua pienezza e nel suo rischio mortali; e il giro di ogni suo racconto è come un nuovo giorno in cui l'uomo che di notte ha meditato sulle forze del proprio spirito scenda a misurarlo nelle più brucianti prossimità
L'incomparabile simpatia umana di Cechov, ciò che ne rende così amabile e consolatrice l'apparizione è veramente la Simpatia del medico: di colui che porta in sè senza troppe parole, "fischiettando talvolta sopra pensiero", il confluire di innumerevoli patimenti. Egli entra ed esce da quelle case e sa bene che poco può fare per quella gente, e ben poco crede alla sua stessa arte; ma siede al capezzale di ognuno e vi rimane.
Egli porta con sè il solo farmaco vero: lo sguardo inconfondibile di chi è pronto a vegliare con noi; il linguaggio discreto e pudico, "da gentiluomo" di chi ha imparato a ricordare di continuo, a sè e agli altri, quel che possa valere il dolore quando lo raccolga lo specchio di un Amore senz'ombre.
Chiudo il mio post, dedicando tutta la mia riconoscenza a chi mi è stato vicino con quello Sguardo, e a chiunque dalla lettura di questo post ne voglia raccogliere il messaggio, che non vale solo per i medici di professione, ma per ogni persona che riesca ad usare la sua vista in quel modo.
Grazie


mercoledì 25 marzo 2009

FANTASIE POETICHE


OCEANO
Oceano infinito impetuoso,
immensa furia marina
sovrastata
dall'implacabile Sole
che domina
al di sopra di tutto,
e una musica magica
che accompagna
un volo
di gabbiani bianchi.

martedì 24 marzo 2009

DOPO LA MUSICA....


Prima di inoltrarmi nella mia "notte bianca" e ascoltare il notturno di rai-uno, avevo come al solito toccato il letto portandomi un libro...ieri sera avevo ripreso in mano, un saggio di Hermann Hesse (un autore fra altri da me preferito) il cui titolo è LA NEVROSI SI PUO' VINCERE, l'ho letto più volte come mi capita quasi sempre con i miei libri, almeno chè non si tratti di romanzi, lo avevo ritirato fuori in questi giorni...perchè si sa "la lingua batte , dove il dente duole" ed evidentemente ne avevo bisogno, e sapevo che lì trovavo da leggere cose che mi fanno un po' da terapia...perchè diciamocelo chiaro..."Chi ai giorni nostri...non si porta appresso almeno qualche tipo di nevrosi quando tutto va bene...per non parlare di peggio?"

Il libro di Hesse porta nella sovracopertina della sua ultima pagina questa frase:


"Bisogna prima passare attraverso la sofferenza e la disperazione per tornare a vedere la luce"

Il libro comincia con un capitolo dal titolo PICCOLE GIOIE

"L'alta considerazione dell'attimo, la fretta, vista come ragione fondamentale della nostra vita, è indubbiamente il nemico più pericoloso della gioia. Con un sorriso venato di nostalgia leggiamo gli idilli e i viaggi sentimentali di epoche lontane.Quando mai ai nostri avi è mancato il tempo di fare qualcosa? Quando lessi l'egloga sull'ozio scritta da Friedrich Schlegel non potei trattenermi dal pensare: "quanto avresti sospirato se avessi dovuto lavorare come noi!".

Il fatto che, fin dalla prima infanzia, la fretta della vita moderna eserciti su di noi un influsso aggressivo e dannoso ci appare triste ma necessario. Purtroppo la frenesia della vita moderna si è ormai impossessata anche dei nostri momenti di tempo libero; godiamo delle cose in maniera nervosa e logorante come durante la nostra attività lavorativa. La parola d'ordine è; "il più possibile e il più presto possibile". Il risultato è un sempre maggiore divertimento e una sempre minor gioia.

Saltando un po' vado al punto, per la quale ho sentito il bisogno di andarmi a rileggere il libro in questi giorni:

"Nessuno conosce una ricetta universale per combattere questa situazione, nemmeno io. Voglio soltanto consigliarvi un vecchio rimedio personale, purtroppo assai antiquato: un piacere moderato è un piacere doppio. E ancora: non trascurate le piccole gioie!

Moderazione, In certi ambienti ci vuole coraggio per perdere la prima di uno spettacolo. In altri ci vuole coraggio per non conoscere una novità letteraria a qualche settimana dalla sua pubblicazione. Quasi ovunque veniamo rimproverati se non abbiamo ancora letto il giornale di oggi. Tuttavia conosco alcune persone che hanno trovato il coraggio di farlo e che non se ne sono pentite.

Ecco....mi fermo qui, perchè credo che basti ad illustrare il concetto di base di ciò che desideravo comunicare con questo post...poi so che qualcuno leggendo e trattandosi di Hermann Hesse, direbbe "Ma cosa vuole insegnarci quello lì, che era uno spinellomane!" ...lo lascio dire...avrà i suoi motivi per cercare questa giustificazione nella valutazione dell'autore, a me non tocca più di tanto...il buono lo prendo dove lo trovo...e quando lessi per la prima volta questo libro, oramai molto tempo fa...già mi ero formulata dentro i concetti che esprime anche Hesse, così me lo sono sentita vicino...e immaginiamo anche che lui, quello che dice nel capitolo di questo libro risale ad un'epoca un po' lontana da noi...nel frattempo la situazione è peggiorata ancora...ognuno si difenda come può, io già da molto lo sto facendo...

Grazie come al solito...quello della immagine è un acquerello di E. Hesse

VA COSI'

Questa notte è stata bianca...non di quelle che hanno istituito da qualche anno, ma di quelle che ti fanno solo stare sveglia con te stessa e con tutto quello che dentro di te nelle ore notturne molto silenziose chiede di essere ascoltato...
Veramente mi ha fatto compagnia la radio, come solitamente faccio quando non riesco a dormire...il notturno di radio-uno è davvero una buona trasmissione, stanotte era quasi per intero dedicato a PATTY Pravo, che trovo sia un'artista molto brava...e sentirla parlare con la conduttrice è stato piacevole...ogni tanto ci piazza dentro qualche frase nel suo veneziano così simpatico...e da questo notturno, mi porto appresso questa canzone, che ancora sto canticchiando, ognuno ci può mettere dentro quello che vuole...quello che si può perdere non è per forza l'amore di un uomo...pensate a chi volete, io ascoltandola ho provato delle emozioni e spero che lo stesso succeda a voi
Grazie

lunedì 23 marzo 2009

POST- Umorale....CORI anzichè VOCI SOLISTE....questa canzone la dedico a tutti quelli che oggi avranno occasione di passare da qui...



Ignorate quello che appare all'inizio del Video, non è legato a qualche mio intento...ho dovuto scegliere questo...perchè cantano la canzone che io intendo proporre..
Grazie

PER TERESA

Dedico questo post a una persona che porta questo nome...che non poche volte nella storia è appartenuto a grandi donne...io credo a una strana analogia che non saprei come chiamare...perchè tutta irrazionale, ma che a volte mi fa esclamare...gli sta proprio bene quel suo nome! Come se il nome avesse plasmato la persona...o addirittura che per strani percorsi nella storia di ognuno, gli sia stato dato un nome che gli apparteneva...
Ringrazio Teresa per i suoi apprezzamenti nei miei confronti, e cerco di comunicare con lei così...non avendo trovato un suo blog...e spero che questo non le dispiaccia in qualche modo...e anche se la canzone che posto non dovesse piacerle, la prenda come un segno di amicizia lo stesso da parte mia...il libro che mi è stato segnalato non l'ho ancora letto, e me lo procurerò senz'altro..quasi sempre mi lascio influenzare dalle persone con la quale ho trovato delle affinità..
Grazie Teresa...



Non conoscendo fino in fondo la persona con la quale intendo condividere e comunicare...ho sempre timore, di attraversare il confine del rispetto verso l'altro, col suo pudore e tutto quello che lo distingue dagli altri...questo mi porta a volte, ad avere molte incertezze sul cosa e sul come dire...se posto un video lo guardo attentamente tutto fino in fondo, magari ne guardo più di uno per postare quello che raggiungendo un po' più persone non ne possa offendere altre che in quel momento si sono magari identificate un po' con me...scusate tutto questo POST- Post...ma per me era necessario
Grazie

domenica 22 marzo 2009

PROVA DI ACQUERELLO

Posted by Picasa
Questo post lo uso per comunicare per i miei amici pittori...avevo già accennato a Luigi, che avevo tentato questo acquerello ma mi ero arenata dopo aver steso il primo colore...sono partita dal vaso...stamattina appena sveglia, mi è venuta voglia di tirarlo fuori...stanotte ho sognato fiori quindi...con un po' di pazienza sono arrivata fino al risultato che vi è visibile...premetto che nel reale è ancora più brutto, perchè ho poggiato sto vaso lì come su un'isola e ora non so cosa fare nello sfondo...quanto al resto...sono andata a ruota libera, senza avere in mente nessuna delle regole che mi erano state insegnate nelle otto lezioni 3 anni fa...le ho anche dimenticate a dire il vero! Ho usato carte per acquerello, 24x32 300 gr., e i colori solo il giallo, il blu e il rosso, come mi era stato insegnato al corso...la foto è stata scattata in macro, se si clicca sull'immagine è possibile vedere meglio come ho lavorato...l'unica cosa che ricordo mi era stata detta dal pittore che mi dava lezione è che non devono esserci piccoli spazi in bianco tra gli elementi...qui ce ne sono un mare!
Aspetto un vostro consiglio su come lo posso rendere migliore, e cosa posso fare sullo sfondo...anche se capisco che dare questi consigli è quasi impossibile..io provo lo stesso a chiedere
Grazie fin d'ora.....accetto tutto soprattutto le critiche che servono a far prendere le cose con maggiore impegno

sabato 21 marzo 2009

REVIVAL

Quasi tutte le Radio da sempre hanno la consuetudine di trasmettere questa canzone il primo giorno di Primavera...quindi la propongo anch'io, non è una canzone che mi prende in modo particolare...ma quando la cantavo avevo 19 anni!

venerdì 20 marzo 2009

PRIMAVERA


La poesia che scrivo in questo post, risale al 1990, quindi 19 Primavere fa per me...ma Primavera, quando arriva è sempre la stessa, si presenta sempre con gli stessi abiti colorati, anche quando arriva alla sua quasi sessantesima come nel mio caso.

Ho scelto come immagine ...i Papaveri, perchè saranno loro a prevalere dopo il giallo intenso della Forsythia, a rendere di fiamma col loro rosso e la loro leggerezza alcuni prati, che hanno ispirato non poche volte i pittori.


PRIMAVERA

Coro armonioso

Di mille uccelli

tavolozza immensa

sfumata

di meravigliosi colori

Sei tu

PRIMAVERA

Regina fra le stagioni

superbo risveglio

di vita

e di

POESIA

Film da ricordare SOGNI

Sogni è un film del 1990 diretto da Akira Kurosawa, composto da 8 episodi.
È stato presentato fuori concorso al 43° Festival di Cannes.



Il Villaggio dei Mulini Il protagonista si ritrova in un idilliaco villaggio ai margini di una foresta, attraversato da un fiume che aziona molti mulini ad acqua che irrigano i campi. Presso uno di questi, incontra un vecchio centenario per nulla infiacchito dall'età, anzi decisamente vitale, che gli spiega come si debba condurre la propria esistenza se si vuole essere felici, gli abitanti del villaggio avevano infatti deciso di allontanarsi dal progresso e dalla modernità ritirandosi in quel villaggio proprio per cercare la felicità terrena nella semplicità della natura; dopodiché, si accomiata per seguire il corteo funebre (con tanto di banda musicale) del suo primo amore, che però aveva sposato un altro. Il protagonista, soddisfatto, s'allontana, mentre il fiume scorre sereno...

Io aggiungo...cos'altro si può dire di questa conclusione!

giovedì 19 marzo 2009

CAPOREIRA....quasi una danza ma.....

Non da moltissimo ho scoperto la Caporeira, dico moltissimo intendendo che l'ho scoperta da una ventina di anni, ma per una che si avvia alla sessantina...venti anni sono pochi...e aggiungo che almeno qui a Milano, si è diffusa parecchio in questi ultimi anni...conquistando le nuove generazioni...e questo mi fa sempre piacere....finchè i giovani si appassionano a qualcosa, evitano altro....che li potrebbe invece danneggiare...
Ma vediamo di dare qualche notizia di questo mix che la Caporeira rappresenta riportante anche qualche piccola curiosità....

Da Wikipedia

« È defesa, ataque, ginga do corpo e malandragem… capoeira! »
La capoeira (pronuncia: Capuéra) è una lotta brasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).

La storia della capoeira è molto complessa e difficile da tracciare in maniera precisa, soprattutto per la carenza di documenti scritti a riguardo e per la distruzione di questi dopo l'abolizione della schiavitù in Brasile; di certo sappiamo che trae le sue origini dalla mescolanza di rituali di lotta e danza di alcune tribù africane già colonie dei portoghesi, catturate e fatte schiave in massa per essere deportati in Brasile.
Il 22 aprile 1500 Pedro Álvares Cabral sbarca in Brasile e dietro di lui la civilizzazione portoghese. I colonizzatori per risolvere il problema di manodopera schiava cominciano a catturare africani (più robusti fisicamente degli indios autoctoni, decimati dalle malattie portate dai colonizzatori). Gli schiavi venivano sfruttati nelle piantagioni (canna da zucchero, tabacco, caffè, ecc.) per molte ore al giorno, ritirandosi poi nelle Sem-Alas (sem = senza, ala = lato di muro), grandi e miseri dormitori sotterranei, bui e senza mura divisorie, vivendo in condizioni pessime. Con le ingerenze olandesi nelle colonie portoghesi (1624-1654) in Brasile gli schiavi approfittarono degli scontri per darsi alla fuga. Alcuni si organizzarono in comunità indipendenti, nei villaggi detti quilombos. Questo periodo fu sicuramente un catalizzatore dello sviluppo della capoeira. Uno di questi villaggi, Palmares, all'epoca probabilmente collocato nello Stato nordestino Alagoas, è assurto a simbolo della lotta degli schiavi contro i loro carnefici. Fondato nel 1610, il primo Palmares sopravvisse per più ottant'anni resistendo all'incalzare dei portoghesi; fu distrutto nel 1695 dopo un assedio di 5 anni e 9000 soldati impiegati.
Fra le curiosità:
Durante il periodo in cui la capoeira era fuori legge, l'utilizzo del berimbau venne proibito dalla polizia, dal momento che poteva essere trasformato in un'arma bianca dotando di una punta l'estremità del palo. Secondo Albano Marinho de Oliveira, il berimbau fino alla prima guerra mondiale non veniva fabbricato a Bahia e veniva importato dall'Europa (in cui era considerato alla stregua dello strumento noto come "scacciapensieri").
A ribadire l'importanza che la capoeira ebbe durante il periodo della schiavitù, uno dei toques più antichi recita "se non ci fosse stata la schiavitù la capoeira non sarebbe mai nata"[senza fonte]
Di mio aggiungo che anche gli Spirituals, senza la schiavitù non sarebbero mai nati!"
E infine aggiungo, che sfogliando anche se velocemente tutte le notizie su Wikipedia, apprendo che la Caporeira è diffusa in Italia, da 50 anni...quindi ero solo io che la ignoravo!

Auguri a tutti i GIUSEPPE!



Un tempo...non ricordo oramai quanti anni fa...il 19 marzo era una festa che prevedeva la sosta del lavoro...poi è stata messa assieme ad altre tre mi pare, fra quelle che non sono più considerate feste...se riflettiamo un attimo sul piano "simbolico", non c'è molto da sorprenderci in una società come quella odierna la messa in "ombra" di una festa che ci riporta al tema della "paternità"...e che invece se ancora ne viene sfruttata la ricorrenza lo si faccia solo come ulteriore spunto per non perdere occasione di fare del "business".

Proprio la figura del "padre" così mancante nell'attuale società...viene addirittura tolta dal calendario delle feste!!

Mentre invece io ritengo che ci sarebbe così bisogno di riscoprire questo ruolo...dopo aver seppellito quello vecchio e desueto di "padre padrone" o di "figura solo autoritaria" mancante della virtù della "protezione" che tale figura dovrebbe rivestire, assieme alla sua principale missione di rappresentare la "legge"...ma non voglio esprimere troppi concetti e parole mie...sono certa che ognuno che leggerà...e commenterà...avrà modo di arricchire questo tema oltre il mio spunto...e sarò ben lieta di avergliene dato la possibilità....
E' quasi un'ora che sono sulla pagina di questo post...senza riuscire a portarlo a termine come vorrei...evidentemente tutto complotta verso quella messa in "ombra"...volevo postare una mia poesia dedicata a mio "padre" e non la trovo...(forse era troppo narcisistico...e personale farlo!)...poi mi viene in mente che c'è una canzone che adoro di Miguel Bosè..."Signor Padre"...che canto quando mi sento un po' giù...la vorrei postare...se non il video, almeno il testo della canzone che è davvero bella....niente...non si trova traccia nè di uno, nè dell'altro....destino del "Padre"!!
Sarò riconscente a qualcuno che mi segnalasse dove trovare un video, ...per il testo della canzone potrò rimediare con un po' di tempo...ho ancora il vinile dell'album di Miguel "Bravi Ragazzi" e appena riescirò ad ascoltarlo...perchè ho il piatto rotto...posso recuperare il testo...ma è proprio un segno, di come si faccia fatica a recuperare il "Padre" !!
I miei post...a volte sono una piccola avventura...so da dove parto e non so dove arrivo...
Facendo la ricerca della canzone Signor Padre, mi sono imbattuta in qualcosa che secondo me può meritare la citazione....si tratta appunto di Miguel Bosè, che parla in una intervista dopo la morte del padre e dice:
"Quando l'ho visto addormentato per sempre, ho sentito un'enorme ondata di angoscia, e contemporaneamente ho provato il desiderio di tornare subito a lavorare.
L'eperienza della morte, arriva per tutti" e prosegue ricordando "Papà amava dire "Il lavoro è salute, diamolo ai malati" e poi racconta : "Dopo essere stato al funerale, sono tornato immediatamente sul set. I compagni di lavoro mi hanno accolto con un silenzio pesantissimo.E allora ho detto "Sono qui per ridere" Già, perchè, per fortuna, giriamo una commedia vitale e allegra, che descrive la ricerca della felicità:
Infatti Miguel a quell'epoca stava girando un film che porta sul grande schermo, la figura di un industriale lettone tradito dalla compagna per un "sordo-muto": "Mi tradisce (dice) non perchè io non la soddisfi sessualmente.Ma perchè l'altro, seppur afflitto da eiaculazione precoce, le dà ciò che io non le so dare il "dialogo".
E così terminando di scrivere un post sull'argomento "Padre", mi rendo conto qui alla fine...come dire.. di prendere -due piccioni con una fava! perchè sono certa che in queste ultime righe del post...molte donne potrebbero riconoscere quanto per loro sia importante il "dialogo", e quanto possa invalidare una relazione per altri versi soddisfacente...ma non è la scoperta dell'acqua...è risaputo da molto tempo che le cose stanno così!
Chiedo scusa, se la formattazione come al solito lascia a desiderare...ma davvero per ora non so dare di meglio
Grazie per chi vorrà commentare

martedì 17 marzo 2009

CRISTINA CAMPO


Due post nella stessa giornata...capita a volte capita...ho cominciato con un post sulla musica e termino con un'autrice e un libro in particolare...l'autrice è CRISTINA CAMPO lo scrivo tutto maiuscolo chissà che la possa meglio pubblicizzare un po'...perchè sono quasi certa che non la conscono molto...e me ne dispiace...

Il libro che ho qui davanti a me è GLI IMPERDONABILI, oramai si può dire che lo conosco a memoria tanto mi piace e lo rileggo spesso.

Quello che trascrivo adesso lo prendo salla sovraccopertina del libro:

In una nota biografica che accompagnava un suo libro, Cristina Campo diceva di se stessa: "Ho scritto poco e mi piacerebbe avere scritto di meno". E il libro "Gli imperdonabili" raccoglie quasi tutta la sua scrittura...qualcuno ne sarà magari deluso...

Si dice di lei che appunto era una "imperdonabile", di lei Ceronetti dice: "Saluto una sapienza oggi fra le più strane" è forse venuto il tempo perchè i lettori si accorgano che in Italia, in mezzo a tanti promotori delle proprie mediocrità, è vissuta anche questa "trappista della perfezione".

Questo che scriverò adesso invece lo prendo all'interno del libro da un capitolo che porta il titolo "PARCO DEI CERVI":

-Maturità.Quell'attimo misterioso che nessun uomo raggiungerà prima del tempo se anche tutti i messaggeri del cielo scendessero ad aiutarlo. (e come questo sia vero!...io almeno non ho dubbi) Così nelle antiche storie il seguito delle apparizioni, tutte ugualmente eloquenti e inefficaci:la colomba, la volpe, la vecchia con la fascina di sterpi. Eppure dicono tutte la stessa cosa, ripetono e ribadiscono lo stesso avvertimento.Sarebbe facile intravedere sotto le penne, il rosso pelo o gli stracci, il lampo azzurro dell'abito della Moira....

Maturità: nè folgorazioni nè voci.Solo un precipitare improvviso, biologico vorrei dire:un punto che va toccato da tutti gli organi insieme perchè la verità possa farsi natura. Come destarsi una mattina e sapere una lingua nuova. E i segni, visti e rivisti diventano parole.

Maturità è districare continuamente dal mondo che da ogni parte sollecita e stringe (anche e soprattutto il mondo della bellezza), solo ciò che è nostro dalle origini, "quindi per destinazione".

E' una continua risposta al Tentatore sulla cima della montagna.

Le canzoni d'amore di san Giovanni della Croce. Se non avesse scritto quei tre immensi trattati per spiegarcene il senso, che ne avremmo pensato? La sua descrizione del letto di nozze "de cuevas de leones enlazado/de mil escudos de oro coronado". Così i narratori di fiabe ci descrivono le loro notti oscure, le loro salite al Carmelo. Solo i commentari essi tralasciano.Spetta a noi ricomporli.

Non so se qualcuno di chi legge riuscirà a gradire quanto me, quello che la Campo ha scritto...posso solo dire, che in questo libro ho trovato molta consolazione...ma si sa anche che ognuno si lascia toccare da letture diverse, lo stesso la musica e tutto il resto...ma un post a questa mia amata lo dovevo...anche se ne avevo già fatto uno con una sua poesia tempo fa.

Ancora una CANZONE

Ci sono canzoni da dedicare a qualcuno, ci sono canzoni per ricordare...ci sono canzoni che cantiamo per farci coraggio.....oggi la canzone che mi canticchio dentro è questa

domenica 15 marzo 2009

E chi se non lui poteva cantare IRIS...spero che la senta anche chi porta questo nome...

Una pausa musicale, tra un lavoro e l'altro...sto dando un po' di attenzione alle mie povere piante che non hanno superato bene l'inverno, avevo anche un cespetto di Iris, li avevo piantati in un piccolo spiazzo del condominio, me li hanno devastati facendo delle riparazioni, non ho ancora avuto il coraggio nemmeno di guardare...qualcosa ho visto che si è salvato...spero di farvene vedere almeno anche solo uno fiorito!



Il primo commento lo faccio direttamente qui io...bravo Biagio, sei sensazionale!!

GASTON BACHELARD ....e la reveriers....


Per me che oramai da molti anni sono un'appassionata di Psiche, e di psicologia non poteva essere che una grande scoperta l'incontro con un autore come Gaston Bachelard.
Non ho letto tutti i suoi libri, in genere quando mi innamoro di un autore voglio conoscere il più possibile quello che ha scritto....ma ho letto a sufficienza per raccoglierne i frutti che le sue scritture fanno germinare...e mi resta ancora la possibilità di approfondire maggiormente avendo a disposizione altri suoi scritti che non ho ancora letto.
Di lui ho letto comunque la sua parte di opera più significativa ed originale, e cioè i quattro libri che lui ha dedicato ai quattro elementi "Terra-Fuoco-Aria-Acqua", in questi libri Bachelard analizza i diversi modi di fare anche poesia, le diverse ispirazioni a seconda che sia un elemento piuttosto che un altro ad ispirarci....c'è molta psicanalisi anche nei suoi scritti (e quella può essere la parte che meno apprezzo se considerata ,nel modo classico della Psicanalisi di Freud...ma lui ha un modo tutto suo di trattarla che risulta per me molto interessante)
Vi riporto qui qualche cenno biografico e un piccolo esempio della sua scrittura:

Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube, 27 giugno 1884Parigi, 16 ottobre 1962) è stato un filosofo della scienze e della poesia francese.

Gaston Bachelard ha avuto una carriera fuori dal comune. All'inizio impiegato alle poste, prende la laurea e diventa professore di fisica e chimica a Bar-sur-Aube. Riesce nel 1922 a laurearsi anche in filosofia e insegna questa materia alla Facoltà di Dijon prima di diventare professore alla Sorbona fino al 1954.

Citazione:

«È vicino all'acqua che ho meglio compreso che il fantasticare è un universo in espansione, un soffio di odori che fuoriesce dalla cose per mezzo di un sognante. Se voglio studiare la vita delle immagini dell'acqua, mi occorre quindi riconoscere il loro ruolo dominante nel fiume e nelle fonti del mio paese. Io sono nato in un paese di ruscelli e di fiumi, in un angolo della Champagne vallonea, nella Vallage, così chiamata a causa del gran numero dei suoi avallamenti. La più bella delle dimore sarebbe per me nel fosso di una vallata, al bordo di un'acqua viva, nell'ombra corta dei salici e dei vimini ».

Spero di aver destato in qualcuno un po' di interesse verso l'autore , ma se non l'autore almeno questa riflessione verso i quattro elementi...

sabato 14 marzo 2009

NON HO POTUTO FARE NIENTE....

Posted by Picasa
Mentre facevo la mia passeggita...il mio occhio si è posato su quello che vedete nell'immagine...un uccellino...che chinandomi a raccogliere ho sentito ancora caldo nella mia mano...dove il suo sottile battito stava per spegnersi...e metteva a riposo le sue ali per sempre...è bello colorato non so che tipo sia...come si chiama...so solo che ho provato la stretta al cuore, non potendo più fare niente per lui...e adesso sto pensando come rendergli una degna sepoltura....la tenerezza che ho provato non la riesco a raccontare con le parole...ma per chi vedrà l'immagine penso che da sola basti.

Prossimamente a MILANO

Grazie Rudy. Galà Nureyev Omaggio a Rudolf Nureyev - Galà internazionale di danza
Questo il titolo dello spettacolo di cui si è già avviata la prevendita dei biglietti, lo spettacolo si terrà il 23 marzo 2009 presso il Teatro Ventaglio Smeraldo.



Ho scelto questo video piuttosto che uno tutto centrato nel mostrare la sua bravura artistica di ballerino, perchè in questo caso il mio ricordo su di lui è per me più legato alla personalità nell'insieme e non solo sullo spettacolo che nel tempo ci ha offerto.
Sono sempre stata impressionata dalla sua biografia a partire da quella circostanza molto insolita della sua nascita...avvenuta in treno...
Sono inoltre molto legata a lui anche in maniera quasi affettiva direi, perchè rispecchia così bene la natura pescina, che ben conosco, essendo il mio segno zodialcale...io non ho mai avuto modo di fare danza..intuisco molto bene però come la caratteristica che viene attribuita al segno dei Pesci e che è legata ai piedi mi corrisponda...magari solo sottoforma di una particolare sensibilità che spesso causa così tanti problemi alle estremità...e anche tante altre cose, come quella della esagerata fantasia del segno che ne fa per eccellenza dei sognatori, sempre in pericolo di staccarsi dalla terra...e...prendere il volo chissà per dove...

venerdì 13 marzo 2009

RICONOSCENZA AD UN'AMICA

IN OMAGGIO ALLA CANZONE NAPOLETANA

Avrei voluto per questa meravigliosa canzone la versione di Mina (qualche volta vorrei pensare che sono io a cantare come la grande Mina) purtroppo su You Tube non c'è questa versione e tra quella di Pino Danele e Michael Bublè, ho scelto questa....per aggiungere una nota di maggiore pregio all'omaggio della canzone napoletana che come la pizza è esportabile in tutto il mondo.
Piccola nota divagativa di quando i tempi moderni mescolano con estrema disinvoltutura il sacro e il profano....a Milano da un po' di anni si è diffusa una catena di ristoranti (dove oltretutto si mangia bene e con una spesa decente) che hanno chiamato "Anema e cozze!" a voi lascio il giudzio..della volgarità del gusto!

giovedì 12 marzo 2009

Potrebbe nascere una passione...non lo so...

Da pochissimo tempo ho avuro modo di scambiare qui attraverso il mio blog, qualche pensiero che riguarda la passione per la pittura e il disegno, in prevalenza la pittura che io amo è l'acquerello. Non ho nessuna preparazione accademica al riguardo, ma solo una certa predispozione alla rappresentazione delle immagini.L'acquerello che si può vedere in questo post, è qualcosa che sono riuscita a portare a termine in otto lezioni di pittura che ho fatto 3 anni fa.
Non vorrei dare l'impressione a qualcuno che io sia già così brava, in effetti pur senza criteri di valutazione adatti, l'immagine sopra mi piace....ma non è completamente solo mia....
Mio è il soggetto scelto per la rappresentazione, mio è lo schizzo iniziale del disegno...poi le pennellete che hanno reso l'effetto finale son frutto mio e della severa dolcezza del pittore che mi dava lezione....a ogni mia mossa per appoggiare il pennello sul foglio...lui era lì a suggerire...e anche al caso a correggere accompagnando un po' la mia mano, se non in alcuni casi ad usare la sua molto più esperta. Quando riguardo questo acquerello, mi prende un gran voglia di ricominciare un cammino che ho interrotto con le 8 lezioni e il poco seguito che da sola avevo dato....sto aspettando che mi venga il momento giusto....quella volontà che non è più solo volontà, e se non dovesse arrivare...forse non era lì che dovevo arrivare...

Vissi poeticamente


Porto nel Cuore

la Luce

dell'Aurora

nei Ricordi

il rosso infiammato

del Tramonto

e nell'Anima

il frangersi delle onde

di un Mare

in tempesta

Ma "Tu"

che ne hai

fatto di

ME

DUE CHITARRE CHE PARLANO SANTO & jOHNNY

mercoledì 11 marzo 2009

LA MIA MUSICA PER OGGI...

Per chi passerà di qui oggi propongo questo bravo pianista, che se non dimenticato, mi pare non abbia mai avuto il dovuto e pieno riconoscimento....grazie



Ritengo che quando sia la musica ad essere suprema, i video possono essere anche come questo immobili ed essenziali, per l'ascolto delicato di brani come questo solo un video davvero vicino alla natura al limite avrebbe potuto esserne l'accessorio valido, ma non necessario...buon ascolto.

martedì 10 marzo 2009

Dal libro che sto assaporando e cercando di metabolizzare il più possibile


Dal titolo del post riprendo qui la frase: il libro che sto assaporando, e di cui sono alla quarta rilettura....e che sto cercando :prima di capire i concetti letterali, e cosa più difficile, sto facendo per ogni sui capitolo una meditazione....che mi ha già portato frutti, ma che so dovrà passare altro tempo per poterne essere assimilata la sotanza e arrivare a toccare il vissuto quotidiano, che altro può essere se no una esperienza?
Il libro in questione è dell'autrice che da tempo sto cercando di approfondire nelle sue varie opere, e in particolar modo questo alla quale faccio riferimento è il libro che porta il titolo
"L'ORDINE DEL CUORE"-sottotitolo Etica e teoria del sentire- l'autrice è Roberta De Monticelli, ed è una filosofa,ha lavorato come docente di Filosofia moderna e contemporanea all'Università di Ginevra, e dal 2003 ricopre la cattedra di Filosofia dell'Università Vita Salute San Raffaele di Milano.
Anche se il linguaggio filosofico non è dei più accessibili, per i non addetti ai lavori, e che la materia stessa della filosofia non sia certamente fra le più facili da approcciare, la De Monticelli, offre secondo me anche al lettore meno preparato la possibilità di godere del suo scritto (certo bisogna averne il desiderio), io voglio proporre qui...speriamo che trascriverlo non sia per me troppo lungo e faticoso un capitolo, dove tratta del "RISPETTO" argomento che nella mia scala di valori personali occupa un posto altissimo, aldilà della mia ancora incompiuta "persona" in crescita...perchè, anche se non ragazzina non ho ancora finito e non finirò la mia crescita qui...ho ancora strada e Roberta De Monticelli, assieme ad altre autrici mi farà compagnia durante questo viaggio...e chi vorrà ogni tanto un assaggio della sua scrittura la troverà qui sul mio blog.
Non posso trascrivere il capitolo dall'inizio alla fine, vedrò di linitarmi, senza stravolgerne il suo dispiegarsi a prendere qui e là dei segmenti seguendo però un ordine cronologico delle sue pagine.

Tratto dal il libro L'Ordine del cuore di R.De Monticelli-

IL RISPETTO

"Il rispetto è il sentimento del valore dell'esistenza degli altri, e giustamente fu posto alla soglia stessa della morale.
Ogni sentimento è in effetti una risposta strutturata all'esistenza.
Il rispetto è un sentimento veramente peculiare.Anzitutto, a differenza dell'amore, è un sentimento "che può considerarsi dovuto", e a differenza di qualunque altro sentimento lo può per così dire a priori, indipendentemente dalla conoscenza empirica di ciò cui si considera dovuto.
L'estensione della classe di cose cui si considera dovuto misura il livello di civiltà morale di un'epoca.
E' probabile che il progresso che ci resta da fare nella conoscenza morale fondamentale consista nello scoprire la ragione assiologica di estendere il dovere di rispetto a cose che manifestano almeno alcune delle caratteristiche delle persone, ad esempio la capacità di soffrire, che vale per gli animali, ma anche l'unicità che vale per i paesaggi.
In quanto sentimento della dignità delle persone come tali, il rispetto è veramente la soglia dell'etica (in quanto distinta dalla politica, dalla religione etc.) e ci mostra concretamente il punto preciso di inserzione di "qualunque" ordine del cuore sul terreno di una vita capace di "giustizia".
La tragedia del nostro tempo, è l'arretratezza politica rispetto alla coscienza morale media raggiunta dall'umanità.
E' la soglia dell'etica, e perciò è in qualche modo un sentimento "di base",eppure è al contempo un sentimento estremamente evoluto.
E' il primo che ci sforziamo di inculcare ai bambini e l'ultimo che ci resta sempre ancora da attivare, quello che non finiamo per tutta una vita di estendere e di affinare.
E', si dice, un sentimento "freddo": eppure non è, nella sua essenza , che l'ombra dell'amore.
Si riferisce insomma alla sua immunità da ogni elemento passionale (abbiamo visto, invece, che le passioni non solo possono essere fredde anzi gelide,ma che lo sono precisamente in quanto la loro sopravvivenza è stata pagata al prezzo di inaridire la fonte di ogni sentimento: e in primo luogo del rispetto).
Tenuto conto, invece, della sua primaverile natura di aurora della giustizia e di principio dell'etica, potremmo sostituire la qualifica di "freschezza" a quella inadeguata di "freddezza".
Un sentimento fresco come un zefiro d'aurora, che ha tutto il respiro della distanza e ha in custodia ciò che la trascendenza sempre serba di nuovo, di non familiare.Kant, ne parlava in effetti come di un "sentimento dello spirito".

E con questa citazine a Kant, mi fermo...magari un prossimo post sarà dedicato a qualche filosofo al maschile e comunque Kant, pur da me apprezzato non è il mio preferito...e lo dico in questo momento, che però potrebbe in futuro cambiare ed essere da me magari preferito ora...è probabile che la mia maturità ...non sia ancora pronta ad un diverso apprezzamento della sua opera,...intanto mi godo le letture che la Roberta De Monticelli mi sta offrendo assieme ad una possibilità di crescita spirituale.
Grazie a chi vorrà lasciare il contributo di un suo commento




Complice il CANTICO DEI CANTICI - oggi ho bisogno di sorridere

lunedì 9 marzo 2009

IRIS una FIABA di Hermann Hesse


Già da molto avevo il desiderio di dedicare un post al fiore che magicamente mi attrae ,direi quasi in assoluto rispetto agli altri che amo...e che nella mia storia personale mi riporta ad un intreccio di ricordi infantili e ad una parte della mia vita da adulta...anche se in modo molto diverso, sotto forma di una ricerca simbolica che da tempo mi accompagna.

La fiaba di Hermann Hesse dedicata a questo fiore...la conosco da molto tempo, e non conto più le volte che l'ho letta....ma ogni volta mi si ripropongono le stesse emozioni che ho provato leggendola la prima volta....una emozione di grande commozione e pace...non ho trovato su Internet la fiaba che io ho qui in un libro di Hesse sull'Amore, per cui ogni volta che mi preparavo per il post desistevo in quanto volendo proporre la fiaba devo trascriverla e non potevo fare il così comodo copia e incolla, ma anche questo casuale inconveniente è forse un segno che su questo argomento così delicato e profondo come quello che viene trattato nella fiaba...non è davvero possibile cercare scorciatoie, proprio come succede al protagonista della fiaba Anselmo.

Così mi vedo costretta a dover trascrivere senza comodità la fiaba...che per necessità dovrò comunque scegliere di esporla a partire da un certo punto e ad interromperla...sarebbe troppo lunga scriverla per esteso...ma cercherò di iniziarla nel punto che possa esrpimere la sua essenza di significato e lo stesso sarà nell'interromperla.

IRIS (Una fiaba)

Intanto venne un giorno in cui il signor Anselmo, ritornando da un viaggio solitario, ricevette un'accoglienza così fredda e opprimente dal suo appartamento di studioso che si precipitò dai suoi amici con l'intenzione di chiedere la mano della bella IRIS.

"IRIS" le disse "Non voglio più vivere così.Sei sempre stata la mia buona amica e devo dirti tutto.Devo avere una moglie, altrimenti la vita mi sembra vuota e senza senso. E chi dovrei desiderare in moglie se non te, caro fiore? Vuoi Iris? Avrai fiori quanti se ne possono trovare, avrai il più bello dei giardini.Vuoi venire da me?"

Iris lo guardò a lungo e tranquillamente negli occhi, non sorrise e non arrossì, e gli rispose con voce ferma:

"Anselmo, la tua domanda non mi stupisce.Io ti voglio bene, anche se non ho mai pensato di diventare tua moglie. Ma vedi, amico mio, io pretendo molto da colui che devo sposare.Pretendo più della maggior parte delle donne.

Tu mi hai offerto dei fiori e la tua intenzione era buona. Ma io posso vivere anche senza i fiori, e anche senza musica, potrei rinunciare a tutto questo e a molto altro ancora, se fosse necessario. Ma una cosa non posso e non vorrò mai rinunciare: non potrò mai vivere neanche per un giorno senza che la musica che ho nel cuore sia per me l'essenziale.

Se devo vivere con un uomo, bisogna che la sua musica interiore si accordi sottilmente con la mia, e bisogna che lui abbia un unico desiderio: che la sua musica sia pura e che si intrecci bene con la mia. Tu amico mio, ne saresti capace? Probabilmente non potresti accrescere la tua celebrità e conquistare altri onori, la tua casa sarebbe silenziosa, e le rughe che da parecchi anni vedo sulla tua fronte dovrebbero essere tutte cancellate.Ahimè, Anselmo, non sarà possibile.Vedi, tu sei fatto così: tu devi farti segnare la fronte da sempre nuove preoccupazioni, e quello che io penso e sono tu lo ami, certo, e lo trovi bello, ma per te come per i più è soltanto un delizioso giocattolo. Oh, ascoltami bene: tutto quello che per te è un giocattolo, per me è la vita stessa e dovrebbe esserlo anche per te, e tutto quello a cui tu dedichi fatiche e preoccupazioni, per me è un giocattolo e non merita che si viva per esso.- Io non cambierò più, Anselmo, perchè vivo secondo una legge che ho dentro. Ma tu sapresti cambiare? E dovresti cambiare completamente perchè io possa diventare tua moglie"

Anselmo tacque, colpito da una volontà che aveva creduto debole e giocosa. Tacque e schiacciò sbadatamente nella mano eccitata un fiore che aveva preso dal tavolo.

Allora Iris gli tolse dolcemente di mano il fiore-lui ne fu colpito al cuore come da un duro rimprovero-e a un tratto gli rivolse un sorriso luminoso e dolce, come se avesse insperatamente trovato una via d'uscita dall'oscurità.

"Ho un'idea " mormorò arrossendo. "La troverai bizzarr, ti sembrerà un capriccio.Ma non è un capriccio.Vuoi sentirla? E vuoi accettare che decida di te e di me?"

Senza comprenderla, Anselmo guardò la sua amica, pallido d'ansia. Il sorriso di lei lo convinse ad avere fiducia e ad assentire.

"Vorrei darti un compito" disse Iris ridiventando rapidamente seria. "Fallo è tuo diritto" si arrese l'amico.

"Dico sul serio" continuò lei "ed è l'ultima parola.Vuoi accettarla così come mi viene dall'anima senza discuterla, anche se dapprima non la capirai?" Anselmo, lo promise. E lei disse, mentre si alzava e gli dava la mano:

"Mi hai detto più di una volta che nel pronunciare il mio nome ti senti sempre richiamare a qualcosa di dimenticato che un tempo era stato per te importante e sacro. Questo è un segno, Anselmo, ed è ciò che ti ha attirato a me per tutti questi anni. Anch'io credo che nella tua anima tu abbia perduto e dimenticato qualcosa di importante e di sacro, qualcosa che deve ridestarsi prima che tu possa trovare la felicità e raggiungere ciò a cui sei destinato.- Addio, Anselmo! Ti dò la mano e ti chiedo: va' e cerca di ritrovare nella menoria quel qualcosa che il mio nome ti ricorda. Nel giorno in cui l'avrai ritrovato io sarò tua moglie, verrò con te dove vorrai e non avrò altri desideri se non i tuoi".

Mi interrompo qui...non vorrei scrivere così tanto...e poi...quelli che leggeranno il post, magari conoscono già questo scritto. Vedremo se dai commenti emergerà questo...se invece la fiaba è piaciuta e a qualcuno può interessare averne un'altro pezzetto...che mostra il finale...volentieri farò lo sforzo di battere ancora un po' sui tasti ...perchè non sono molto veloce e l'aver scritto quello che sopra vedete mi è costato un po' di santa pazienza!

Spero di non ricevere commenti che per questa fiaba proprio non potrei accettare...al caso li elimino...il sacro va' protetto!

Grazie

AMOR FOU - IL PERIODO IPOTETICO

Scelgo questo video...innanzi tutto perchè possibilmente se fra la musica italiana di casa nostra c'è qualcosa di valido preferisco promuovere quella, piuttosto che lasciarmi influenzare dalle "hit Parade" del mercato...e questo gruppo milanese secondo me...un po' di pubblicità spiccia la merita, secondo motivo scelgo questo video per il nome che la band si è data e cioè Amor Fou. Ora che l'Amore sia pazzo... più o meno tutti lo dicono...poi cosa ognuno interpreta in quel termine è un'altro discorso....la mia interpretazione è che l'amore è senza un perchè...anche quando crediamo di avergliene attribuito qualcuno.....
ora se vi va ascoltate gli AMOR FOU



domenica 8 marzo 2009

8 MARZO FESTA DELLE DONNE

Posted by Picasa
Non ho saputo resistere alla tentazione di fare un post per condividere magari con qualcuno di voi...questo tenerissimo piccolo bouquet...che ho messo assieme oggi...raccogliendo questi primi doni della natura Primaverile in arrivo...i Non ti scorda di me...li avevo già visti anche quindici giorni fa...come pure le pratoline...ma le viole no! Quelle...ancora non le avevo viste....oggi non credevo ai miei occhi quando ho visto spuntare tra il verde dell'erba quel colore che così tanto amo!
E che mi riporta assai lontano nel tempo....quando da bambina lungo il percorso che si faceva a piedi per andare a scuola ...ci si fermava anche per un tempo assai lungo a raccogliere mazzetti da portare alla maestra....erano tempi in cui l'orologio correva più lentamente...e c'era la possibilità di tenere di più il passo a quel tempo non segnato dalle lancette dell'orologio...ma che ci portiamo dentro...magari ciascuno il suo un po' diverso da quello delle stesse persone con la quale si vive...ma che sicuramente oggi è in comune per tutti invece un non rispetto dell'orologio interno....da qui tutti i problemi di stress che tutti noi conosciamo...da un mazzetto di viole ad un trattato quasi scientifico....io non calcolo mai il tempo....ho un tempo interno che viaggia molto lentamente e se non lo rispetto comincio a funzionare male....
Vi piace il mio piccolo BOUQUET?

UNA DONNA ...e due grandi PASSIONI I LUPI E IL PIANOFORTE