venerdì 29 gennaio 2010

Primo tentativo di natura morta

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Ed eccomi al primo tentativo di natura morta...mi piacerebbe, che quando passa di qui qualcuno di quelli che dipingono, mi dessero un qualche consiglio...il soggetto è di pura fatasia, ho disegnato immaginandomi un grappolo d'uva appoggiato in un cestino, poi natralmente il cestino è diventato questa roba qui che poco ha a che fare con l'idea del cesto, ma di più non sno riuscita a fare.Sto continuando a fare queste prove su fogli Fabriano da disegno anzichè la carta per acquerello...rende molto meno, ma visto che di pasticci ne faccio tanti e i fogli da acquerello costano molto di più di questi, fino a chè non sarò un po' più sicura di quello che faccio cerco anche di badare a risparmiare un po'.Vorrei anche chiedere agli esperti, con quanti tipi di verde lavorano, perchè io ho solo un verde permanente che è orribile, e un verde chiaro che non ricordo come si chiama ha un nome strano...già il verde è un colore difficilissimo in più, qui da me non sono riuscita a trovare che quelli che vi ho descritto, ne cercherò altri quando andrò a Milano..ma intanto vi sarei grata se mi dite qualcosa voi sui verdi.
Un grazie e un saluto a tutti

Voglia di fiori

Sempre forte la voglia di sole e di fiori....ed ecco che cerco entrambi almeno nei miei pasticci coi colri, per quelli che dipingono (non come me....ma un po' più seriamente) specifico che ho usato carta normale e non quella apposta per gli acquerelli, questo non per scusarmi della riuscita del lavoro, ma perchè sono ancora alla ricerca della carta che mi soddisfa e sono arrivata a stabilire che almeno per me per i fiori ho bisogno della carta liscia, molto lisca, quindi un semplice foglio da disegno come questo, perchè altro particolare....i fior non li disegno ma eseguo subito col pennello, in questo caso, dato che è una cosa che mi piace fare molto, ho ripassato alla fine col pennino e la china nera, vi nascondo una parte in alto..perchè non poteva mancare una grossa macchia di china nera che molto maldestramente ho lasciato cadere sul foglio, certe volte ho l'impressione che dopo aver fatto un lavoro quasi decente, ma non soddisfacente per me, una mia parte molto esigente prova quasi il gusto di distruggere il tutto...allora via alla distrazione e macchia di china!!
Un caro saluto a tutti e una promessa di contattarvi un po' individualmente
ciao ciaoPosted by Picasa

mercoledì 27 gennaio 2010

Un timido tentativo coi fiori....

Posted by Picasa
Ciao a tutti....manco da un bel po', il mio sistema Internet è in crisi più della padrona del PC!
Ho abbandonato da un pezzo tutt e tutti, proprio non va....l'inverno mi mette a kappa.o,e tanto per aspettare con meno impazienza la Primavera che è ancora lontana, ho cercato un timido abbozzo di acquerello coi fiori, che mi piacciono tanto, ma ce riesco poco a curare...quelli che pianto nella terra, e con l'acquerello sono ancora all'asilo...
Non so se anche a voi, da un po' Blogger vi dà dei problemi, ma a me sì.
Prima cosa non compaiono più le persone che seguivano il blog, e sulla barra sotto continua a venire fuori il segnalo triangolare giallo con scritto...errore nella visualizzazione della pagina, poi alcuni blog non li riesco più ad aprire, ho notato che sono quelli che hanno molte immagini e soprattutto quelli che hanno la grafica con sfondo nero...tipo il blog di Tito, comunque da super veloce che era prima tempo fa il PC è diventato lentissimo, e quando vedo che qualcosa stenta ad aprirsi mi spazientisco e vado a fare altro
Ad ogni modo, saluto tutti caramente e spero che avete iniziato un Anno meglio di come l'ho iniziato io!

venerdì 15 gennaio 2010

SCOSSA DI COSCIENZA!


Immagini che scuotono....e che almeno a me bloccano automticamente l'immaginazione, una difesa che scatta in me, quando sento che potrei soffrirne troppo, ma già quello che vedo senza immaginare è sufficiente per farmi soffrire molto.
Quello che vi posto sotto, è l'editoriale di oggi del bravo Massimo Gramellini (uno dei miei giornalisti preferiti) che ha scritto sulla prima pagina della STAMPA.
Un editoriale breve, ma essenziale per esprimere una tristissima verità che è brutto ammettere, ma che salta alla ribalta nella sua drammacità, solo o quasi in occasione di un tragedia così immane.
Condivido ogni parola dell'editoriale, e anche se poco....(il problema delle condizioni di gente così lontana da noi, occupa spesso le mie riflessioni....) mi sento anch'io un po' in colpa, non avevo voglia di aprire Internet...ma è il minimo che per ora posso fare per sentirmi vicino a queste persone, in seguito cercherò di dare il mio piccolo contributo, anche se capisco che è poco quello che io posso fare, ma il titolo che Gramellini ha dato al suo editoriale è stato molto efficace anche per me...la mia coscienza è scossa!
SCOSSA DI COSCIENZA di Massimo Gramellini dalla prim pagina della STAMPA
Sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti, sono andato in cerca di informazioni per scoprire com'era la vita nell'isola, fino all'altro ieri. Ho appreso che l'ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l'aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo.Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione. Eppure non posso fare a meno di riflettere sull'incongruenza di una situazione che - complice la potenza evocativa delle immagini - mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti, senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada. Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani, che esisteva già prima, ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui. Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere, ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.
Un caro saluto a tutti e un buon proseguimento di Nuovo Anno!