venerdì 27 febbraio 2009

NOTA : questo post provvisorio, sta già raccogliendo commenti che mi hanno già suggerito una forma poetica per accompagnare questa immagine....Syl, per esempio e anche Luigi...praticamente ho già scritto tutto, ma aspetto ancora altri commenti...che magari mi faranno fare delle modifiche alla composizione che ho già fatto...e vorrei dire, che quando il post sarà ultimato , io mi riterrò più o meno solo l'aver avuto l'idea e di aver puntato su questa immagine che mi piaceva, mentre la poesia (o come la si potrà chiamare...sarà frutto collettivo dei miei amici blogger)
Questo post, mi sta facendo andare non poco in confusione....mi rendo conto che ho postato una bozza che avevo elaborato, e non era qui che volevo scrivere...ma invece forse inconsciamente ho fatto una cosa che va bene.
Grazie

COPPIA.....

Per chi passasse di qui, per ora lascio solo questa immagine con il titolo sopra "COPPIA", ma pure quello è provvisorio,l'immagine non so da dove provenga, ma me la porto dietro da qualche anno, l'ho ritrovata oggi...era arrivato il suo momento...vorrei farne un post....ma proseguirò la stesura dopo aver avuto qualche commento da voi...cosa vi ispira a voi questa immagine, vi piace? non vi piace?
Cosa vi suggerisce? Sono curiosa prima di sentire anche voi, io ho già una mia idea , e se ci riesco vedrò di farmi venire l'ispirazione per qualche verso poetico ...ma su quello non posso promettere perchè...le poesie o come le vogliamo chiamare, vengono se vengono...altrimenti è meglio rinunciare...
Chiedo oltretutto scusa, per la sempre strampalata formattazione che non so come sistemare!
Aspetto qualche vostro suggerimento riguardo questa immagine, che vi dico subito .. a me piace da morire! grazie

mercoledì 25 febbraio 2009

DESIDERIO DI BACI

Posted by Picasa
E' diventata
pietra
la mia bocca
cercando
inutilmente
la tua
la nostalgia
brucia
così
distruggendo
anche
il mio respiro.

martedì 24 febbraio 2009

Nostalgia di film....così

TEMA: ANCORA IL BOSCO tra musica e immagini di un film

La settimana scora ho preso tre film in DVD, da poter vedere comodamente quando voglio, senza scocciature di pubblicità...di tutti e tre i film già visti, a mala pena ne ricordo male forse uno...ne concludo che non sempre vale la pena impegnare il proprio tempo con tali distrazioni.
Lo spezzone di film che qui vi propongo è stato scelto perchè resta nella tematica che ho tenuto negli ultimi miei post...
Questo è un film che non facilmente si dimentica (almeno per i gusti che ho io nei confronti dei film, e di altri tipi di mediazioni cultutrali...ma anche chi non fosse attratto da una certa introspezione, non credo mancherà di apprezzare il delicato gioco delle immagini
Qualche acceno del film:

Un altro stupendo lavoro del grande regista russo Tarkovskij. Zerkalo (lo specchio) è un film autobiografico dove il protagonista fa un bilancio della sua vita, attraverso dei ricordi dell'infanzia nella compagnia della madre e della sorella più piccola, e anche delle analisi psicologiche quando adulto, già senza la moglie e il figlio. L’attrice Margarita Terechova interpreta la madre e la moglie. Il film viaggia tra il passato e il presente, la realtà e le fantasie (i sogni), mescolando le immagini in bianco e nero e a colori. Il testo possiede una grande influenza checoviana. In questo film Tarkovskij torna agli stessi argomenti trattati in Solaris: rapporto tra uomini e natura, spiritualità, privazioni, desideri e sentimenti di colpa. Un viaggio pieno di metafore e simboli attraverso il subcosciente del regista.
Vedo ora, non lo avevo letto prima di fare il copia e incolla, che il film risente di una grande influenza checoviana, e mi si fa allora più chiaro il perchè di questo alto gradimento da parte mia , essendo Cechov, uno degli autori da me preferiti accanto a tutti i capostipiti della letteratura Russa, dove in cima metto Dostoevskij.
E ora il trailer:





lunedì 23 febbraio 2009

POESIA

LONTANANZA

Greande sofferenza

pensare a te così,

senza vedere

la luce dei tuoi occhi,

senza sentire il tono caldo

della tua voce

che interrompe il caos

dentro di me

senza la possibilità

di porgerti un niente

nelle mani

per sfiorarti

con dolcezza

e dirti

che ti Amo.

Oh, Amore mio

come credevo

che tutto

potesse essere

più facile

ed invece

già mi manchi così,

così tanto

che non oso

confessarlo

nemmeno a me stessa.

domenica 22 febbraio 2009

venerdì 20 febbraio 2009

PASSAGGIO AL BOSCO



Mi sarebbe piaciuto postare questa immagine ad una dimensione maggiore, ma non sono in grado di farlo.
Questo post, intende essere una comunicazione silenziosa, così come la metafora del bosco lascia intendere.....
Quindi non aggiungo altro all'infuori di questa immagine, che in questo momento rappresenta più di ogni parola, il mio stato d'animo...
Un saluto per chi passerà di qui

Proseguo questo post inserendo una poesia che mi è sempre piaciuta moltissimo e che l'immagine che ho qui davanti a me ispira, la poesia è di Gabriele D'Annunzio e il titolo è La Pioggia nel Pineto, anche se l'immagine del mio post, non è tratta da un pineto, abbino lo stesso questa poesia a quello che il bosco mi ispira....

Taci, su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane,ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta, piove
dalle nuvole sparse
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino ha un suono,e il mirto
altro suono,e il ginepro
altro ancora,stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi,
e il tuo volto ebro
è mollle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta,Ascolta,L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce,
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda,
scrosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta,
La figlia dell'aria
è muta,ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere, non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
Praticamente un dipinto di parole anzichè di colori...ma che mi permette di immergermi in un'atmosfera di puro sogno....ad occhi aperti...anche questo è bosco

martedì 17 febbraio 2009

ULTIMISSIME VECCHIE......


Sto ascoltando la mia radio, Radio Popolare di Milano, il telefono aperto della sera è concentrato sugli ultimi fatti che riguardano i poveri cristi che ancora si riconoscono nella sinistra...(le dimissioni di Walter Veltroni)...vorrei ancora in un piccolo angolo del mio cuore sperare che non tutto il male vien per nuocere...va..non voglio essere non pessimista, ma semplicemente realista...

Non ci sono più persone di sinistra anche quelle che dicono di appartenerci, quindi di cosa si sta parlando?

Le elezioni sono fatte di numeri e di vittorie...se non ci sono abbastanza persone che la pensano in un certo modo...che sa da fà?

Alziamo le braccia al cielo, e pensiamo che le vie del Signore sono infinite...e magari il Signore, sa scrivere dritto sulle righe storte...facciamo finta che sia così!



Io non ho assolutamente fatto nemmeno una piega...sono di sinistra, ma sapevo da molto che siamo destinati a sparire almeno che....

Era il 1996 il giornalista Alfredo Pieroni, scriveva un libro dal titolo "Perchè le sinistre non vinceranno mai più a meno che...."

Il libro ha una prefazione di Achille Occhetto...io l'ho comprato e letto appena uscito...e capivo che quello che diceva il giornalista era troppo vero...e che quel suo "almeno che..." nel finale del titolo non avrebbe trovato spazio...quindi di cosa, meravigliarmi di tutto quello che è sotto i nostri occhi?

Propongo del libro, 10 righe prese dalla prefazione, ma che possono essere sufficienti, senza tanti sbrodolamenti...

Ecco è Occhetto che scrive:

Una cosa è certa: che la rivincita rispetto all'offensiva neo-liberista non può venire dalla semplice riproposizione delle vecchie idee di sinistra.

Le questioni evocate da Pieroni, e che concernono la necessità di un mutamento dello stesso modello di sviluppo, entrano indubbiamente in conflitto con alcuni aspetti rilevanti della tradizione stessa delle idee progressiste, ma non confliggono con i valori di cui esse sono portatrici.Valori che, a mio avviso, non sono ancora inverati, nè ad Occidente nè ad Oriente.

Da ciò nasceva e nasce ancora l'esigenza di una rigenerazione, di un nuovo inizio per tutta la sinistra.

Scritto nel 1996, il libro compie ben 13 anni...ma è invecchiato soltanto nelle sue pagine e dalle molte volte che io l'ho sciupazzato leggendolo...mentre il contenuto è attuale, ma non nel senso positivo del termine in questo caso...ma bensì....come testimonianza...che siamo all'immobilità assoluta, con un piccolo particolare che 13 anni fa non era in atto la crisi economica che c'è in atto in questo momento....staremo a vedere...intanto ho buttato fuori un po' di rabbia!
Grazie a chi vorrà aggiungere una parola che sia meno avvelenata delle mie

POST PER UN'AMICA


È stata allieva a Madrid di José Ortega y Gasset e di Xavier Zubiri. La sua formazione è influenzata sia dal tradizionalismo unamuniano che dall'europeismo orteghiano, con questa chiave di lettura si possono leggere i suoi testi i quali presentano una continua ricerca di equilibrio tra un razionalismo "europeo" e una rivitalizzazione della tradizone "spagnola", al fine di non perdere il lato più poetico dell'uomo, il suo essere nel mondo.
"Solo nella penombra, tra le ombre, annida la liberazione anche per il sole: la liberazione dal suo proprio regno che con il suo potere imprigiona anche lui."
L'articolo qui propsto è di Fabio Gabrielli
COME ACCOSTARSI AL MONDO EMOZIONALE DELL'ALTRO
Il cuore è il viscere più nobile perché porta con sé l'immagine di uno spazio, di un" dentro" oscuro, segreto e misterioso che, in alcune occasioni, si apre. M. Zambrano, "Verso un sapere dell'anima"
Le emozioni, pur nel complesso intreccio di elementi cognitivi e fisiologici, sono stati dell'anima, subitanei fin che vogliamo rispetto ai sentimenti, ma sempre espressivi della nostra interiorità e che, come tali, collimano con la vita stessa, ci accompagnano fin dal nostro primo stare al mondo.Le emozioni si configurano, dunque, come stati affettivi intensi, fondamentalmente transitori, ma specchio fedele della nostra parte più intima e, quindi, più fragile, vulnerabile. Esse emergono dal nostro" viscere più nobile", il cuore, del quale i segni somatici (il pianto, il riso, il pallore del volto o il rossore...) sono eloquenti ma parziali traduzioni esterne di un "dentro" nascosto, segreto, appunto intimo: stiamo parlando dell' "essenziale" della persona di fronte al quale dobbiamo accostarci con pudore, reverenza; insomma, con un cuore straordinariamente leggero. Il cuore diventa, allora, veramente il centro spirituale della persona, l'organo da cui germinano le dinamiche relazionali più genuine, l'espressione più alta di una comprensione umana integrale perché rispettosa, pudica nell'accostarsi agli altri mondi interiori, consapevole che lo spazio emotivo è distanza da accorciare con delicatezza e non da annullare. Giuseppe Colombero, con indubbia finezza psicologica, afferma che: "Alle emozioni ci si accosta sempre con rispetto, pulendosi le scarpe e in punta di piedi; esse rivelano come e quanto la persona sente ciò che narra e che cosa questo significa per lei. Sono le emozioni che permettono di comprendere l'esatto valore che il fatto descritto riveste per colui che lo descrive; esse rivelano in definitiva ciò che per la persona conta e ciò che non conta, ciò che la fa godere e ciò che la fa soffrire, i valori e i non valori che essa assegna alla sua vita". Se le emozioni germinano dal cuore...
Se le emozioni germinano dal cuore, dalla sua parte più segreta e se il termine segreto significa originariamente "cosa separata", quindi nascosta, preziosa, il pudore si configura, allora, come vero luogo dell'ascolto del mondo emozionale dell'altro. Pudore, infatti, è parola eticamente "sacrale", che rinvia ad una sospensione della parola di fronte all'emozione dell'altro, a un rispetto temporale, a una dilazione del nostro intervento, sia pure per consolare o per gioire insieme con sincerità; sovente, infatti, il nostro intervento è precipitoso, maldestro, rischia di affogare lo stato emotivo dell'altro nella nostra stessa ansia di compartecipazione, senza frapporre la "distanza giusta". Ecco cosa dice ancora Colombero: "L'empatia è proprio la capacità di "sentire con" ponendosi alla "distanza giusta": la distanza giusta è quella di chi compartecipa senza lasciarsi ingorgare e sommergere dalla emotività altrui, con il risultato di affondare entrambi". È qui che entra in gioco l'attenzione, intesa come impercettibile movimento del cuore che sa arrestarsi con pudore di fronte alle terre segrete, intime delle emozioni dell'altro; come dice Simone Weil l'attenzione è "uno sforzo negativo", un trattenerci con rispetto, letteralmente "un guardare indietro", un riguardare l'emozione che mi è comunicata stando in semplice ascolto delle sue vibrazioni più segrete, senza pretendere di esaurirla con la mia comprensione concettuale o emozionale. Pudore e attenzione divengono, allora, i luoghi autentici dove le diverse emozioni e i diversi sentimenti possono solo sfiorarsi, rispettando, quasi con una tensione mistica, quelle zone del "non detto" che l'anima vuole custodire nel suo fondo per conservarne intatta la purezza e l'irriducibilità.

lunedì 16 febbraio 2009

PENSANDO POETICAMENTE....ovvero contemplando


LA VITA CHE DAI
Con solchi profondi
ho arato la mia terra
e con cura
ne ho distruibuito i semi
la stagione del risveglio
è arrivata
e con pacata gioia
osservo
come viene alla luce
un "Germoglio"
Silenziosa e gaia
seguirò la tua crescita
e il mio cuore
toccherà l'Immenso
quando maturo sarà
il Frutto
Allora serena
chiuderò gli occhi
e partirò
per un nuovo
Viaggio.

giovedì 12 febbraio 2009

SIMONE WEIL


E' arduo voler fare un post, parlando di Simone Weil, ci si sente subito in imbarazzo e arbitrari, e nonostante questo...che è pure il mio sentire di questo momento, mi azzardo con umiltà a proporre qualcosa che riguarda questa donna, pressochè sconosciuta anche in ambienti colti...ma che è stata la maggiore pensatrice al femminile del '900, anzi a mio avviso e a detta di chi studia la sua opera e il suo pensiero "geniale".Non voglio proporre di lei anche solo una sintesi biografica, sarebbe uno stretto limite nella quale racchiuderla...soprattutto se per chi legge rappresenta una scoperta...per apprezzarla fino in fondo, bisognerebbe averla letta e meditata per un po' ed è ancora troppo poco, per avere la pretesa di parlarne.
Ieri sera a Milano, in occasione del centenario della sua nascita (1909- 1943) si è tenuta una conferenza, di lei hanno parlato Laura Boella (Docente di filosofia all'Università Statale di Milano, e impegnata nella ricostruzione del pensiero femminile del '900, analizzandone la complessa personalità e l'articolato sistema di pensiero e la notevole influenza sulla cultura del nostro secolo), e
Donatella Bassanesi, saggista, pittrice e pure lei laureata in filosofia a Milano, dove insegna alla Libera Università delle Donne (Lud)
Nonostante l'eccellente preparazione delle due relatrici, esse stesse hanno dovuto ammettere del disagio a cui accennavo...perchè non è il bagaglio culturale e accademico della Weil, che pone questo problema, ma bensì la coerenza del suo pensiero con la sua vita, portata avanti in maniera del tutto radicale e liberale.
Quello che mi sento di fare per dare una piccola testimonianza del suo pensiero, è di riportare alcune sue espressioni tratte a volte dai suoi diari, altre da un suo saggio L'Ombra e la Grazia, una delle sue opere più belle secondo me.
- Tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti
- Ogni volta che riscattiamo un peccato, distruggiamo un po' del male che
possediamo
- L'Amore, in chi è felice, è volontà di condividere la sofferenza dell'amato infelice.
L'Amore in chi è infelice, è essere pieno della nuda nozione della felicità dell'amato,
senza partecipare a quella gioia, e nemmeno desiderare di parteciparvi.
- Pratiche si asservimento sono ingiustizie che stanno in parallelo con l'esercizio del
potere, testimoniano del potere attraverso l'obbedienza che ottengono.
Sono il silenzio che rinsalda il potere come privilegio di cui la politica risulta essere
"Tecnica dell'acquisizione e della conservazione" (perciò è particolarmente grave
quando sono compiute da figure pubbliche - "occorre che il crimine di disonestà
degli uomini pubblici verso lo stato si davvero punito più severamente della rapina
a mano armata".
Si potrebbe continuare molto a lungo, a citare ...i toni sono di questa portata,
per farsene una idea, è sufficiente soffermarsi alla riflessione, sull'ultima
espressione riguardante l'uomo pubblico
Facendo il post, intendevo darle un tributo doveroso in quanto donna, e con la
speranza che esponendolo qui in uno spazio pubblico...possa servire oltre che a me
ad altre persone che incuriosendosene , gli dedichino un po' del loro spazio e del lro
tempo...il suo è un pensiero fertile che ha bisogno di essere seminato e curato
amorevolmente.
Mi scuso per la formattazione bizzarra che in questo post mi è venuta fuori non so da dove...ma non riesco a correggere...ma l'importante è riuscire a leggere ...grazie



mercoledì 11 febbraio 2009

SEMPRE DALL'INCONSCIO


Questa immagine , l'ho dipinta in un momento della mia vita, dove avevo nella mia coscienza l'impressione di non avere nessuna presa sull'uomo, di sentirmi ..un po' come un essere inferiore...ma questo nella parte conscia di me ...mentre dentro di me sapevo o intuivo che non doveva essere così, e che solo per una mancata esperienza nella mia attuale realtà non avevo ancora potuto trovare conferma della mia intuizione...sentivo dentro me che le mie parole potevano avere invece un grande valore non perchè mie di Franca, ma in quanto appartenenti alla natura della quale sono parte e cioè del "Femminile", e da queste riflessioni e intuizioni mi è venuta fuori questa immagine....

martedì 10 febbraio 2009

ESPRESSIONI POETICHE


Se vuoi pagar l'Amore

ricordati che non ha prezzo

è un Dono

Quale moneta coniata in oro o platino

può competere con ciò?

Nessuna

Non ritorna Amore

per un gruzzolo d'oro in più..svanisce!

Perchè l'oro non s'accorda con il Dono

Perciò

prendi

ti regalo il mio Amore

L'unica vera ricompensa

è che anche tu

possa offrirmi

questo Dono

E l'unica Preghiera da fare

non è la tua per me

o la mia per te

Ma un'unica Preghiera

rivolta lassù

affinchè non arrivi

il giorno della carestia per noi

E il Dono dell'Amore

possa arrivare ogni giorno

magari, un po' più sofferto..

ma forse

anche un po'

più

vero, vivo, e reale

AMORE MIO

lunedì 9 febbraio 2009

DALL'ARCHIVIO DEI RICORDI...

Chi non ha fatto sognare ?....purtroppo vite troppo intense, anime veloci, che corrono in tutti i sensi.....e lui correva...correva....

« Sogna come se tu dovessi vivere per sempre, vivi come se tu dovessi morire oggi »
(James Dean)


domenica 8 febbraio 2009

IL LINGUAGGIO DEI FIORI....un post per un'amica


Se dovessi dare retta alla difficoltà che incontro, con le nuove tecnologie, im massima parte col web, avrei dovuto smettere da un pezzo, da ieri il mio Pc, dà i numeri, ed io a contrastarlo con tutta la mia testardaggine, per non essere messa alle corde.

Ogii, è una stupenda giornata di sole, e passeggiando all'aria aperta è già possibile sentire la Primavera in arrivo...le foto davvero poco belle che qui vi faccio vedere, sono dei rametti di Calicanto, e delle tenere e timide Pratoline...che spuntano già qui e là nell'erba che sta cominciando la sua vita, dopo il lungo inverno di gelo....Mi stupisco sempre davanti alla naturta, all'erba poi in maniera particolare...ha la capacità di farsi spazio anche con un solo esile filo, fra gli interstizi del cemento...
Nel piccolo mazzetto che ho composto, tra i rametti di Calicanto e le Pratoline, è racchiuso nel loro linguaggio un messaggio articolato : il Calicanto rappresenta in modo particolare Amore Spirituale, e le Margheritine ...semplicità, innocenza, spontaneità, bontà, freschezza e purezza...dopo tutte queste virtù...non mi stupisco se un partito politico abbia voluto scegliere come proprio simbolo la Margherita.....ma questo è un altro paio di maniche, se poi magari tra la simbologia scelta e l'operato il salto è un po' grande.
Dei fiori mi stupisce la loro natura così delicata ed effimera, e allo stesso tempo, così tenace...oggi in una giornata di sole...e dopo lunghe gelate mi sono persa ad osservare la natura...molto vicina alla metafora dell'anima la vita dei fiori e delle piante...(all'anima come ai fiori) basta anche solo una piccola fessura di sole per essere viva e bella, senza la preoccupazione di poter essere calpestata...come le piccole Margherite che ho trovato io oggi...ma se qualcuno le calpesta, senza nemmeno vederle è anche vero...che a me hanno allietato una domenica che per altri versi avrebbe potuto essere anche triste...ho visto persino qualche minuscolo e brillantissimo Myosotis....(simbolo del ricordo...in gergo popolare lo chiamano anche Gli occhi della Madonna- o Non ti scordare di me...) ho passeggiato per quasi un'ora senza stancarmi di ossservare l'erba, le foglie secche ancora ammassate sul terreno...e qui e là, qualche puntino bianco che spuntava per farsi ammirare....
Amo tutti i fiori, alcuni meno, altri alla follia...ma i fiori che in assoluto mi prendono e mi affascinano sono i fiori spontanei...per fare un parallelo estetico con la bellezza delle persone...i fiori coltivati sono belli mi piacciono molto...ma è un po' come il confronto delle veline e altre ragazze belle senza quasi saperlo, e senza soprattutto volerlo mettere in mostra assomigliano a quei fiori spontanei della natura...certo i fiori coltivati non sono loro che hanno deciso di essere messi in vetrine e coltivati e curati artificialmente..ed io questo è un po' radicale ma lo sento quasi come una violenza...un accanimento terapeutico che deve alimentare soprattutto il business...
Chi ama i fiori e se ne deve occupare...di certo se si ammalano li deve curare e anche con le medicine dovute....ma li cura perchè vuole che vivano....
Basta mi fermo, perchè i miei pensieri e le mie idee...sono abbastanza insoliti e fuori dal normale, e non voglio scandalizzare nessuno...all'amica alla quale ho dedicato il post...dico solo che vorrei avere un giardino....e lei che lo ha...ha già un pezzo di Paradiso tutto per lei...ciao Syl

sabato 7 febbraio 2009

UN FILM DEL 1960 e un sassofonista indimenticabile




SENZA PAROLE

IMMAGINI DALL'INCONSCIO


Quella che qui vedete è una immagine che ho disegnato io...non ora...un po' di anni fa, ma i cicli nelle persone si ripetono, ed in questo momento questa immagine la sento molto vicina al mio stato d'animo attuale, diciamo meglio momentaneo...perchè magari domani non sarà già più cosi', ma certamente in me...la lotta che qui viene raffigurata, è ancora molto presente se anche è un va e vieni....spero che la lotta, si concluda con una bella immagine di "coniuctio",che di queste guerre sono molto stanca!
Ma sarei curiosa, di sentire che cosa una tale immagine può generare in altri da me...quando l'ho disegnata e l'ho mostrata a mia figlia...ha lanciato un urlo! L'immagine l'aveva spaventata...e a voi cosa procura?

AMARTI poeticamente

Amarti
così infinitamente
profondamente
Amare di te
le più piccole ruge del viso
i tuoi piccoli nei
che solo io osservo
e poi ancora
le pieghe più riposte della tua Anima
Perchè solo io ti conosco così
fino in fondo al tuo Essere
E so quale sentimento
fa eco in te
ascoltando un certa musica
o guardando un paesaggio
ei suoi colori.
Così ti amo.....

giovedì 5 febbraio 2009

E VOI COSA MI DITE?





Dunque, un piccolo riassunto per introdurvi all'argomento, lunedì ero andata a Milano, anche se ho a mala pena 7/10 con occhiali indossati, ho per così dire una vista molto lunga in tutti i sensi...lunedì per l'appunto attraversando la città il mio occhi cadeva su qusta pubblicità nuovissima, le novità della città non mi sfuggono mai, anmche se nutro per Milano una amore-odio, che pende più spesso verso -odio- ne resto molto colpita, sono proprio i girni che si sta muovendo il polverone degli stupri, oggi addirittura mi pare che in parlamento abbiano varato qualcosa, o comunque se ne sta siscutendo...Stiffoni (che come si potrebbe definirlo?) ha detto che se un alieno dovesse scendere sulla terra e chiedere in cosa sono specializzati i rumeni, bisognerebbe rispondergli che sono "pecializzati in stupri", oggi non ho avuto tempo di ascoltare il seguiro delle sue cazzate, ma mi pare che ne abbia aggiunte...Milano è il regno della moda, e pure il regno della Lega, dico io...ma a parlare dei rumeni si fa presto...altro dove giocano interessi in soldoni, è un p' più difficile....non voglio ESSERE MORALISTA, ma magari senza accorgermene lo sono, ma mi affido al mio istinto di donna...a voi che effetto fà questa pubblicità?
Però quello che mi dà anche una certa soddisfazione, è che io ho il fiuto per le cose che si portano dietro un qualcosa...mi è successo tante volte...
Perchè stasera quando mi sono accinta a fare il post, ho inserito RELISH nella ricerca, a dire il vero , visto che la moda non è il mnassimo dei miei interessi, non sapevo che RELISH, fosse una casa di moda...ma non solo nel sito, c'è naturalmente l'immagine che io vi ho postato da foto fatte da me...ma anche altro..e adesso ve lo faccio vedere...(complimenti Franca sei una vera tempista! Se lunedì avevo già con me la fotocamera, il post lo avrei fatto allora piuttosto che oggi... arrivando giusto...lo stesso giorno di una polemica che riguarda la pubblicità...che però io non conoscevo, ma ora mi metterò anche in comunicazione con le mie amiche femministe storiche che in genere muovono sempre le aacque!!)

Milano, 02 Febbraio 2009 CAMPAGNA RELISH: MOLTO RUMORE PER NULLAIl trasformare una campagna pubblicitaria in un incidente diplomatico e farla divenire un elemento di crisinelle relazioni tra Brasile ed Italia, accostandola addirittura al caso Battisti, non può che essereinterpretato come una volontà di distogliere l’attenzione da problemi più gravi e di voler forzatamentestrumentalizzare un’attività di comunicazione.La donna Relish è una donna dinamica, libera, moderna che si diverte a giocare con la propria sensualità.“Per questo” dichiara Alessandro Esposito Amministratore Delegato di Relish, “nello sviluppo della nostracampagna ci siamo ispirati al film Thelma & Louise dal quale abbiamo trasposto alcune situazioni, ripeto,trattandole in chiave assolutamente ironica”.“Inoltre” prosegue Esposito “quello attualmente in pianificazione è solo uno dei soggetti della campagna.Infatti quella pianificata su carta stampata, ha un soggetto diverso, estrapolato dalla medesima storia.Per cui prima di bollarla come offensiva e lesiva di varie dignità sarebbe opportuno vedere anche il resto.”L’azienda ribadisce il proprio rammarico per le reazioni contrarie, sottolinea come la campagna visualizziuna situazione iperbolica così come il trattamento stilistico delle immagini non può non essere interpretatoche come una finzione: finti sono i poliziotti, interpretati da due comparse, finte sono le divise dellapolizia, trattandosi semplicemente di costumi di scena. Finta la reazione delle due modelle, che hannoprovato e riprovato gli scatti, proprio perché si è trattato di una messa in scena.La scelta del Brasile è stata dettata esclusivamente dal fatto che dovendo scattare a dicembre unacampagna sulla Primavera Estate il paese offriva le giuste condizioni meteorologiche nonché una solidaesperienza nella produzione di shooting fotografici nel campo della moda.Detto questo sembra ovvio che tutto si è voluto fare tranne acuire la polemica tra Italia e Brasile eincentivare la violenza contro le donne. Milan, February 2nd, 2009RELISH
ADVERTISING CAMPAIGN:LOTS OF ROUMORS FOR NOTHINGIt was not the intent of Relish, an Italian young and brilliant fashion company, to transform itsadvertising campaign into a diplomatic accident between Italy and Brazil. Relish intentions werenot to offend the Brazilian police force department nor to warn Italians of any Brazilian violence.Based on the philosophy that the Relish woman is dynamic, free, modern and loves to play withher sensuality, Relish’s advertising campaign was inspired by the famous Thelma & Louise movie.The campaign transposes some of the movie scenes and treats them with an absolutely ironic key.The so discussed picture is only one of the campaign subjects. Another subject is being used foradvertising pages on major fashion magazines: it is different, but it belongs always to the samestory. Before judging, it would be wise to se also the rest.Relish regrets for any negative reactions caused and underlines the fact that the campaignvisualizes a voluntarily hyperbolic situation. The stylistic treatment of the pictures cannot hide avoluntary fiction: false policemen, interpreted by two actors, false police uniforms, being simplecostumes. Moreover false girls’ reaction: the two models tried over and over all the differentscenes as it always happens on any movie or photographic setRelish chose Brazil for the shooting of the campaign because they needed to shoot a springsummer clothing collection in December. No European country would have offered such greatsummer climate. Last but not least, Brazil has a long-lasting and solid experience in fashionadvertising campaign productions and this is what Relish needed.Said so, it seems quite obvious that Relish had no intent at all in creating any controversy amongItaly and Brazil, neither incite any violence or insinuate that Brazil is violent. Milano, 30 Gennaio 2009 LA
CAMPAGNA RELISH: GIOCO E MALIZIA FRAINTESI
“Nello sviluppo della campagna pubblicitaria, ci siamo ispirati al famoso film Thelma & Louise”dichiara Alessandro Esposito Amministratore Delegato di Relish. “Il nostro tentativo eraesattamente quello di sdrammatizzare le situazioni critiche rappresentate nel film e guardarle daun punto di vista ironico.”Forte visibilità, immediata memorabilità del marchio, voglia di differenziarsi.Sono questi gli obiettivi che Relish ha cercato di raggiungere con la propria campagnapubblicitaria.“Anche nel nostro caso, come in altri precedenti celebri, non c’è alcun desiderio di rappresentarela donna come oggetto ne tanto meno di incentivare la violenza contro di lei. Non c’è statoalcun intento di strumentalizzazione, considerando che la campagna è stata programmata escattata i primi giorni dello scorso mese di dicembre, momento in cui niente faceva presagire aquesta ondata di violenza sulle donne. Ci dispiace se la campagna può aver generato reazionicontrarie e di questo non possiamo che scusarci. Tuttavia” continua Esposito “appare abbastanzaevidente che le immagini hanno un notevole contenuto di ironia. L’espressione della donna non èallarmata o terrorizzata, come sarebbe invece se la situazione rappresentata fosseeffettivamente drammatica. Anzi è addirittura leggermente beffarda e maliziosa, per cui appareevidente che tutta la situazione è un’iperbole, ben lontana dall’essere vera”.L’utilizzo di immagini forti è, d’altro canto, un elemento molto spesso utilizzato nel settore dellamoda e altrettanto spesso, queste campagne sono diventate oggetto di polemiche.For further information, please contact Relish press office:Clara Garcovich srlCorso Venezia 4120121 Milano – ItalyTel: +39-02-76394997Fax: +39-02-76002275e-mail: ufficiostampa@claragarcovich.it
Per chi vuole osservare meglio l'immagine:
Non avevo guardato tutto quello che a cui rimanda il link, l'ho fatto ora per vedere se apriva dal blog...e con rinnovata meraviglia, vedo che quello che ho osservato io dal tappezzamento dei cartelloni non è quasi niente rispetto al resto...sarò esagerata...ma secondo me sono cose della serie...chi semina vento raccoglie tempesta!!
Capisco che nel privato di ognuno, queste immagini possono anche essere fonte di piacevole fantasia, ma un conto è che una persona a posto, e che non vive certe frustrazioni se ne possa anche giovare per il suo immaginario...ma quando si mostrano certe immagini a gente che è frustrata da ogni parte...non ci si deve troppo sorprendere, poi che certe cose possano accadere con maggiore frequenza...il detto dice occhio non vede, cuore non duole...qui però occhio non vede....spero di non aver turbato i pensieri di qualcuno con questo mio post, ma nel senso che non è d'accordo sulla mia rilevazione di PUBBLICITA' DA CENSURARE!!
La moda della Relisch, sarà anche bella...ma potrebbero tentare di pubblicizzarla, in un modo altrettanto valido e che ne metta in risalto la sua caratteristica sexi, senza bisogno di far correre alle donne un rischio maggiore di essere assalite, anche quelle che certi abbigliamenti per gusto già non indossano.


mercoledì 4 febbraio 2009

DONNE CHE NON SI VEDONO IN TV


Perchè un tale titolo per un post? Perchè credo di poter dire che Roberta De Monticelli, in TV non ci vada troppo spesso...anzi, io non lo posso sapere perchè da qusasi 20 anni non guardo più, ma mi confermeranno la mia affermazione qualcuno dei lettori del blog...

Purtroppo non sono i migliori ad andare in TV, è questo il motivo per cui la nostra cultura di massa si sta impovewrendo sempre più...la gente guarda la TV, tutti sanno le stesse cose, ma se almeno le cose che si sanno fosser le migliori, ben venga una certa uniformità....del resto una cultura troppo sofisticata capisco pure io che non è proponibile ad un pubblico medio.

Ma ai tempi in cui la televisione è nata, non è sempre stato così...la produzione TV, era molto limitata (solo prima 1 canale, poi due...e poi quando già pareva il massimo 3...ora siamo 100 canali...la torre di Babele si è materializzata nella TV) col risultato che non si riesce a fissare niente, tutto scorre in continuazione, e la TV raggiunge senza troppi ostacoli il suo effetto droga,anche purtroppo con quegli spettatori un po' più attenti, è la quantità di roba che viene offerta a creare il problema...

Ma veniamo a Roberta De Monticelli e allo scop del post, la De NMonticelli è una filosofa, e il libro che voglio prendere ìn considerazione qui è NULLA APPARE INVANO.

In questo libro Roberta De Monticelli, prende in considerazione la vita quotidiana e la tratta con il metodo della filosofia.

Del suo libro dice: Questo libretto è nato dallo stupore per la profondità della vita quotidiana. E anche dal desiderio di sosta e di festa, di agio e di riposo della mente, per fare di questa nostra vita, e non di un'altra, una vita "pensata".

C'erano questi tempi fatti per contemplarla, la vita quotidiana, tempi fermi e vuoti d'altre occupazioni: le domeniche. Ma ce ne siamo un po' dimenticati. E' fatto di piccole vacanze contemplative, infrasettimanali, immerse nel tempo del lavoro e della storia, anzi delle storie, di tutti-anche se dall'attualità, nel senso corrente delle cose che fanno notizia, prende assai di rado spunto.

La maggior parte delle cose che ci succedono in fatti non fanno notizia:eppure fanno molto di più-fanno senso-o molto di meno-non ne fanno alcuno- a seconda di quanto profondo sil il torpore che ci avvolge.Perchè il regime dei giorni feriali ha questa pecualiarità, che ci permette di funzionare a pieno ritmo anche con la "SINDERESI" spenta. Rubo questa parola antica, che designa la scintilla della coscienza o il senso del bene e del male, ai contemplativi di altre epoche; ma intendo qualcosa che in oi, di tanto in tanto, si risveglia alla profondità del reale e all'unicità della nostra vita:non quando vogliamo noi,ma quando si allenta la tensione del volere e ci concede un po' di respiro. Esercizi di respirazione mentale sono anche queste pagine.

Lo stupore per la profondità del reale comincia a risvegliarsi misto ad altre emozioni: a volte -AMMIRAZIONE e GRATITUDINE, più spesso SDEGNO, DOLORE, RABBIA, SCONCERTO; e queste ultime si esprimono di solito in una sola domanda: "PERCHE'". Altre volte si tratta di inquetudine, ansia di capire, desiderio di vederci chiaro:ma ancora la domanda suona uguale: "PERCHE'".

Ma la domanda di ragione stenta a vivere e crescere:il sonnambulismo della mente e del cuore, di cui queste pagine tratteggiano un poco la fenomenologia, tende a riprenderci.Come mai? Quali sono le forze che ci tolgono consapevolezza? E di che cosa ci tolgono consapevolezza? La seconda domanda, in particolare, si interroga su quel torpore che mi sembra gravi sulle giovani generazioni, come purtroppo gravano sulla nostra, togliendo ai più il sentimento dell'incomparabile valore della loro vita, radicato nella sua unicità- e nella novità di ciascun venuto al mondo.Che è all'inizio annuncio di vita nuova e nuove opere, e poi a poco a poco viene come dimenticata in una sorta di uniforme scoramento. E la vita dei più si fa mediocre.

Mi fermo a questo punto delle prime pagine del libro, che può dare idea dell'argomento trattato e del come, ed anche perchè con questa ultina frase, posso anche dare spiegazione dell'ispirazione del post....mi riferisco ai continui fatti di cronacam che riguardano i giovani...i fatti di Nettuno (dell'indiano incendiato per noia...) e di tanti altri fatti che costellano la nostra cronacra e che sono il segnale di una società che fatica a reggersi ...i valori che nel continuo ricambio generazionale faticano ad essere trasmessi, e vengono sostituiti non da altri valori altrettanto validi ma dal vuoto di valori, cioè il "Nichilismo", non sono pessimista per natura...anzi...ma è inutile anche fare gli struzzi e non accorgersi nemmeno di ciò che attorno anoi accade

GINO PAOLI e IL PETTIROSSO


È il caso del momento: Il Pettirosso, una nuova canzone di Gino Paoli dell'album Storie sta facendo scandalo per il tema trattato. Il brano, infatti, narra di una bambina di 11 anni violentata da un uomo anziano che, alla morte del suo aguzzino avvenuta subito dopo lo stupro, arriva a provarne pietà.Apriti cielo! Sono intervenuti la Commissione Bicamerale per l'Infanzia, l'Osservatorio sui Diritti dei Minori e il Moige per verificare se Il Pettirosso contenga un messaggio indulgente verso la pedofilia. Infatti secondo l'On. Alessandra Mussolini, presidente della suddetta Commissione, per un pedofilo non è ammesso alcun tipo di perdono ed è inconcepibile che una bimba sottoposta a una violenza così brutale possa nutrire nei suoi riguardi un qualsiasi sentimento benevolo.Queste le parti incriminate del testo della canzone:

IL BRANO INCRIMINATO


Aveva gli occhi come un pettirosso / era una donna di undici anni e mezzo / si alzò la gonna per saltare il fosso / aveva addosso un vestitino rosso. Mentre passava in mezzo a quel giardino / di settant'anni incontrò un bambino / voleva ancora afferrare tutto / e non sapeva cos'è bello e cos'è brutto / e l'afferrò con cattiveria / lei si trovò le gambe in aria / lui che cercava cosa fare / c'era paura e c'era male.E ancora:E il male lo afferrò proprio nel cuore / come succede con il primo amore / e lei allora lo prese tra le braccia / con le manine gli accarezzò la faccia / così per sempre si addormentò per riposare / come un bambino stanco di giocare.Gino Paoli si difende spiegando che nel brano non si parla affatto di perdono verso i pedofili. Quella che la bambina prova nei confronti del vecchio porco morente è solo pietà, pietà verso un malato, un pazzo, un mostro che ha immediatamente pagato con la vita il suo orrendo crimine. È la cosiddetta pietas cristiana, quasi scomparsa nella nostra società ma che qui si sprigiona nell'animo sgombro di pregiudizi di una fanciulla.Una spiegazione che non ha convinto tutti. Aspettiamo la vostra opinione nello spazio commenti, mentre nella pagina successiva potete ascoltare alcuni stralci de Il Pettirosso e le parole dello stesso artista sull'argomento nel corso del programma Che Tempo Che Fa.pagina successiva >>>Raffaele_TG27/01/2009

Io voglio dire, che a me del discorso politico me ne frega proprio poco, come al solito si cercano tutti gli spunti per poter strumentalizzare a proprio vantaggio quello che accade, ma come persona dico che Paoli, sta veramente deragliando fuori dai binari....un po' di arteriosclerosi dovuta alla sua età....divento cattiva, ma non guasta....
Non è un artista che mi fa impazzire, ma alcune delle sue canzoni in passato mi sono piaciute, ma mi chiedo: chi gli dà la licenza di parlare al posto di una bambina...è un po' come col discorso dell'aborto...quando ne vogliono parlare gli uomini, certo si può esprimere una opinione, ma quello che conta è il punto di vista di chi esprime, che non può prescindere dal corpo stesso di chi lo esprime, quindi domanda "signor Paoli, ma lei è stato una bambina violentata?", Nò, e allosa si faccia i cazzi suoi, e scriva cose più decenti!
La canzone, è proprio di cattivo gusto...io l'ho sentita, e poi è veramente infantile ed ottuso il modo in cui lui si difende...ripeto il discorso politico non mi interessa, ma stavolta Paoli ha proprio cannato...e in questi casi io opterei volentieri per un po' di censura!



Per me le cose che dice, in questa intervista, sono semplicemente delle stronzate,peccato che non si possa impedire che certe opere di poco buon gusto vengano prodotte!

lunedì 2 febbraio 2009

LA PERCEZIONE DEL TEMPO


Ciò che contraddistingue l'uomo dalle altre creature, e in particolare l'uomo dall'animale, credo che sia la percezione del passare del tempo, e la consapevolezza che la vita ha una durata...anche quando immersi nella quotidianità e completamente assorbiti dalla realtà che ci costringe ad un'azione continua, apparentemente non pensiamo a questo....l'inconscio però, lo sà..e ci sottolinea questo sotto forma di ansie, nervosismi e continua ricerca di stimoli per uccidere il tempo che inesorabilmente passa.....poi ci sono circostanze della vita, che più di altre ci costringono a fare una certa amicizia con la finitudine della vita, e allora ci si possono presentare sensazioni e percezioni che non erano prima nei nostri orizzonti, sensi e visioni subliminali che ci trasportano in un mondo altro...oltre che terreno, sono momenti che si possono classificare come "attimi di eternità" dove la conferma di un mondo trascendente al nostro ci appare anche quasi visibile, ma sicuramente percepibile...sono "momenti e attimi", di una sensazione che chiamare "felicità" sarebbe troppo angusto...anzi non ci sono molte parole per definire questi momenti...io li definisco "momenti di eternità" dove vorresti fermare tutto lì, ma non per egoisticamente proseguirlo oltre o all'infinito (che se anche impossibile, potrebbe essere almeno desiderabile) ma proprio per finire lì la tua vita, sapendo che un momento così magari non ti si ripresenterà...o solo raramente...
Ogni volta, che nella mia vita, ho provato tale stato, avrei voluto chiudere a andare per sempre...purtroppo, non è consentito nemmeno questo....perciò ho sempre dovuto pazientemente vivere nel solito mondo, aspettando e sperando che certi momenti mi si ripresentassero...a volte, uno non ci spera più...e poi ne viene sorpreso...mi capita a volte, di avere una irrefrenabile voglia di piangere...che però ha poco a che fare con la tristezza o con il senso di vuoto...ma è un "pieno assoluto" che straripa da tutte le parti, e faccio fatica a tenermi assieme...se sono in un posto pubblico...devo nascondere le mie lacrime...nessuno potrebbe capire....mi scambierebbero per pazza...ma io sono semplicemente commossa, da tutto quello che in quel momento mi circonda....i visi e le cose...li vedo con una luce che non c'era prima....e vorrei mettermi a urlare per la gioia che provo....a volte, questo stato dura per un periodo abbastanza lungo, e dura anche nella sua momentanea manifestazione che quando mi abbandona mi lascia in una quiete indescrivibile...
L'immagine che ho scelto per il post...è una delle immagini, che per me esprime meglio, lo stato di percezione che ho tentato di descrivere con le parole...se sono in macchina e vengo rapita da questo stato, devo stare attenta, perchè il cielo e le nuvole mi ubriacano...però io sono sulla strada e rischio di andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno....
Lascio a voi di aggiungere qualche commento, perchè sono certa che in misure diverse molte persone arrivano a sentire tali sensazioni