lunedì 2 febbraio 2009

LA PERCEZIONE DEL TEMPO


Ciò che contraddistingue l'uomo dalle altre creature, e in particolare l'uomo dall'animale, credo che sia la percezione del passare del tempo, e la consapevolezza che la vita ha una durata...anche quando immersi nella quotidianità e completamente assorbiti dalla realtà che ci costringe ad un'azione continua, apparentemente non pensiamo a questo....l'inconscio però, lo sà..e ci sottolinea questo sotto forma di ansie, nervosismi e continua ricerca di stimoli per uccidere il tempo che inesorabilmente passa.....poi ci sono circostanze della vita, che più di altre ci costringono a fare una certa amicizia con la finitudine della vita, e allora ci si possono presentare sensazioni e percezioni che non erano prima nei nostri orizzonti, sensi e visioni subliminali che ci trasportano in un mondo altro...oltre che terreno, sono momenti che si possono classificare come "attimi di eternità" dove la conferma di un mondo trascendente al nostro ci appare anche quasi visibile, ma sicuramente percepibile...sono "momenti e attimi", di una sensazione che chiamare "felicità" sarebbe troppo angusto...anzi non ci sono molte parole per definire questi momenti...io li definisco "momenti di eternità" dove vorresti fermare tutto lì, ma non per egoisticamente proseguirlo oltre o all'infinito (che se anche impossibile, potrebbe essere almeno desiderabile) ma proprio per finire lì la tua vita, sapendo che un momento così magari non ti si ripresenterà...o solo raramente...
Ogni volta, che nella mia vita, ho provato tale stato, avrei voluto chiudere a andare per sempre...purtroppo, non è consentito nemmeno questo....perciò ho sempre dovuto pazientemente vivere nel solito mondo, aspettando e sperando che certi momenti mi si ripresentassero...a volte, uno non ci spera più...e poi ne viene sorpreso...mi capita a volte, di avere una irrefrenabile voglia di piangere...che però ha poco a che fare con la tristezza o con il senso di vuoto...ma è un "pieno assoluto" che straripa da tutte le parti, e faccio fatica a tenermi assieme...se sono in un posto pubblico...devo nascondere le mie lacrime...nessuno potrebbe capire....mi scambierebbero per pazza...ma io sono semplicemente commossa, da tutto quello che in quel momento mi circonda....i visi e le cose...li vedo con una luce che non c'era prima....e vorrei mettermi a urlare per la gioia che provo....a volte, questo stato dura per un periodo abbastanza lungo, e dura anche nella sua momentanea manifestazione che quando mi abbandona mi lascia in una quiete indescrivibile...
L'immagine che ho scelto per il post...è una delle immagini, che per me esprime meglio, lo stato di percezione che ho tentato di descrivere con le parole...se sono in macchina e vengo rapita da questo stato, devo stare attenta, perchè il cielo e le nuvole mi ubriacano...però io sono sulla strada e rischio di andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno....
Lascio a voi di aggiungere qualche commento, perchè sono certa che in misure diverse molte persone arrivano a sentire tali sensazioni

6 commenti:

lasettimaonda ha detto...

Bella foto!
Ho postato un video della stessa canzone ma non proprio quello che volevo....hai ragione e meno male che me lo hai fatto notare tu, perchè non me ne ero accorta! Grazie!
La tua Silvietta indossa il 40 e mezzo??
Io vado per il 41!!!!
Come diceva un mio caro amico: " Pianta larga e tallone rinforzato!!", facendomi morire dal ridere!
Spero che tu riesca a raggiungere Milano, ho letto che ci sono parecchi problemi con i treni.........buona fortuna e a risentirci!
Un abbraccio!Syl-vietta.

lasettimaonda ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Daniele Passerini ha detto...

Mi capita spesso di guidare automaticamente per minuti e minuti, come se avessi messo il pilota automatico. Guidando ho avuto alcune delle mie esperienze kundaliniche più forti. Guidando ho composto diverse poesie... non ho mai capito perché percepisco tutta questa energia in un ambiente "meccanico" che in realtà mi ispira ben poco!

lasettimaonda ha detto...

Si Franca, capita anche a me.......
Come penso di averti già detto, non ho la fortuna di avere fede.
Tuttavia questa percezione di un mondo trscendente, l'ho avvertita più di una volta, nel bene e nel male.
Mi ha talvolta spaventata, altre consolata....non saprei collocare esattamente l'emozione che ho provato, anche perchè non è standardizzabile.
Però prevale sempre il mio pragmatismo he mi spinge impetuosamnte a vivere in questa dimensione, in toto, che mi piaccia o no.
Anche a me succede di commuovermi improvvisamente d irrefrenabilmente.....un limite che spesso mi impedisce perfino di cantare....mi viene da piangere, ma non per tristezza, direi per bellezza e mi blocco!!
Ma ti pare.......mi sembra di essere matta!!!
Per quanto riguarda la tua osservazione sulla percezione del tempo da parte degli animali, posso dirti che hai centrato in pieno....ho 3 cani e confermo.
Con due precisazioni.
I miei cani non hanno la percezione delle ore che passano, talvolta li lascio in casa da soli per 4 o 5 ore e quando torno sono tranquilli, come se fossi appena uscita, tuttavia l'altrnanza buio-luce, suggerisce loro qualcosa, la giornata che viene scandita da rituali precisi e spesso irrinunciabili.
Seconda osservazione: vivono meglio e, salvo incidenti, fino alla fine prevista, della loro vita. Come se tutti gli uomini discretamente in salute, vivessero fino a cent'anni.
Non sono consapevoli della durata della vita e non "sanno" della morte, non la temono, infatti guariscono molto prima di noi da malattie terribili, non si fanno "paranoie", costrizioni mentali che invece costringono noi umani a comportamenti irrazionali ed inutili.
La loro serenità nella malattia è invidiabile.
Quando riusciremo a coniugare consapevolezza ed accettazione, voglia di reagire e di vivere fino in fondo nel modo migliore possibile.........beh.....forse non saremo proprio così dannatamente umani, o no?
Un abbraccio!Syl-vietta.

Surrealina ha detto...

"...mi capita a volte, di avere una irrefrenabile voglia di piangere...che però ha poco a che fare con la tristezza o con il senso di vuoto...ma è un "pieno assoluto" che straripa da tutte le parti, e faccio fatica a tenermi assieme...". Credo che sia successo anche a me e tu hai descritto in modo magistrale questo modo di "sentirsi". Un abbraccio.

artemisia ha detto...

Conosci la teoria della sincronicità di Jung?

Mi rendo conto che come entrata in un blog dove sono nuova è un po' sui generis, ma il tuo post è un esempio perfetto di sincronicità. Proprio stasera, prima di leggerlo, ho provato molte delle cose che descrivi. E non è certo la prima volta.