mercoledì 4 febbraio 2009

DONNE CHE NON SI VEDONO IN TV


Perchè un tale titolo per un post? Perchè credo di poter dire che Roberta De Monticelli, in TV non ci vada troppo spesso...anzi, io non lo posso sapere perchè da qusasi 20 anni non guardo più, ma mi confermeranno la mia affermazione qualcuno dei lettori del blog...

Purtroppo non sono i migliori ad andare in TV, è questo il motivo per cui la nostra cultura di massa si sta impovewrendo sempre più...la gente guarda la TV, tutti sanno le stesse cose, ma se almeno le cose che si sanno fosser le migliori, ben venga una certa uniformità....del resto una cultura troppo sofisticata capisco pure io che non è proponibile ad un pubblico medio.

Ma ai tempi in cui la televisione è nata, non è sempre stato così...la produzione TV, era molto limitata (solo prima 1 canale, poi due...e poi quando già pareva il massimo 3...ora siamo 100 canali...la torre di Babele si è materializzata nella TV) col risultato che non si riesce a fissare niente, tutto scorre in continuazione, e la TV raggiunge senza troppi ostacoli il suo effetto droga,anche purtroppo con quegli spettatori un po' più attenti, è la quantità di roba che viene offerta a creare il problema...

Ma veniamo a Roberta De Monticelli e allo scop del post, la De NMonticelli è una filosofa, e il libro che voglio prendere ìn considerazione qui è NULLA APPARE INVANO.

In questo libro Roberta De Monticelli, prende in considerazione la vita quotidiana e la tratta con il metodo della filosofia.

Del suo libro dice: Questo libretto è nato dallo stupore per la profondità della vita quotidiana. E anche dal desiderio di sosta e di festa, di agio e di riposo della mente, per fare di questa nostra vita, e non di un'altra, una vita "pensata".

C'erano questi tempi fatti per contemplarla, la vita quotidiana, tempi fermi e vuoti d'altre occupazioni: le domeniche. Ma ce ne siamo un po' dimenticati. E' fatto di piccole vacanze contemplative, infrasettimanali, immerse nel tempo del lavoro e della storia, anzi delle storie, di tutti-anche se dall'attualità, nel senso corrente delle cose che fanno notizia, prende assai di rado spunto.

La maggior parte delle cose che ci succedono in fatti non fanno notizia:eppure fanno molto di più-fanno senso-o molto di meno-non ne fanno alcuno- a seconda di quanto profondo sil il torpore che ci avvolge.Perchè il regime dei giorni feriali ha questa pecualiarità, che ci permette di funzionare a pieno ritmo anche con la "SINDERESI" spenta. Rubo questa parola antica, che designa la scintilla della coscienza o il senso del bene e del male, ai contemplativi di altre epoche; ma intendo qualcosa che in oi, di tanto in tanto, si risveglia alla profondità del reale e all'unicità della nostra vita:non quando vogliamo noi,ma quando si allenta la tensione del volere e ci concede un po' di respiro. Esercizi di respirazione mentale sono anche queste pagine.

Lo stupore per la profondità del reale comincia a risvegliarsi misto ad altre emozioni: a volte -AMMIRAZIONE e GRATITUDINE, più spesso SDEGNO, DOLORE, RABBIA, SCONCERTO; e queste ultime si esprimono di solito in una sola domanda: "PERCHE'". Altre volte si tratta di inquetudine, ansia di capire, desiderio di vederci chiaro:ma ancora la domanda suona uguale: "PERCHE'".

Ma la domanda di ragione stenta a vivere e crescere:il sonnambulismo della mente e del cuore, di cui queste pagine tratteggiano un poco la fenomenologia, tende a riprenderci.Come mai? Quali sono le forze che ci tolgono consapevolezza? E di che cosa ci tolgono consapevolezza? La seconda domanda, in particolare, si interroga su quel torpore che mi sembra gravi sulle giovani generazioni, come purtroppo gravano sulla nostra, togliendo ai più il sentimento dell'incomparabile valore della loro vita, radicato nella sua unicità- e nella novità di ciascun venuto al mondo.Che è all'inizio annuncio di vita nuova e nuove opere, e poi a poco a poco viene come dimenticata in una sorta di uniforme scoramento. E la vita dei più si fa mediocre.

Mi fermo a questo punto delle prime pagine del libro, che può dare idea dell'argomento trattato e del come, ed anche perchè con questa ultina frase, posso anche dare spiegazione dell'ispirazione del post....mi riferisco ai continui fatti di cronacam che riguardano i giovani...i fatti di Nettuno (dell'indiano incendiato per noia...) e di tanti altri fatti che costellano la nostra cronacra e che sono il segnale di una società che fatica a reggersi ...i valori che nel continuo ricambio generazionale faticano ad essere trasmessi, e vengono sostituiti non da altri valori altrettanto validi ma dal vuoto di valori, cioè il "Nichilismo", non sono pessimista per natura...anzi...ma è inutile anche fare gli struzzi e non accorgersi nemmeno di ciò che attorno anoi accade

2 commenti:

lasettimaonda ha detto...

Molto interessante e stimolante ciò che comunichi.
Ti ho già scritto che sei una fonte inesauribile di informazioni, finalmente non banali, cosa davvero rara.
Però mi permetto di farti notare una cosa.
La TV, che è anche un grande contenitore di spazzatura, tuttavia ci propone anche programmi interessanti e che, grazie al telecomando che esisteva già 20 anni fà, possiamo liberamente sciegliere.
Escludere tutto, lo vedo come una limitazione.
Ti abbrccio!Syl-vietta

artemisia ha detto...

Conosco Roberta De Monticelli e quello che dice.

E confermo: in TV non ci va.