venerdì 9 gennaio 2009

Un REGISTA e un FILM -« È solo quando la memoria viene filtrata dall'immaginazione, che i film arrivano realmente nel profondo dell'anima »

(Louis Malle)
Credo che i motivi che hanno spinto ognuno ad aprire un Blog, siano diversi come diverse sono sempre le persone, questo per dire che il mio intento quando mi sono decisa ad aprire un blog, era quello di avere uno spazio dove poter prendere appunti, visto che sto invecchiando e la memoria spesso mi abbandona.

Questo accade per esempio con ritagli di giornali che riguardano fatti eccezionali accaduti,dei film che non voglio perdere le tracce, se posso mi procuro il DVD, o così via...ecco, che il blog diventa qualcosa di più comodo per poter contenere menoria, occupando meno spazio.

Spero che la rete dopo averci abituati a questo, non chiuda i cancelli, e in seguito, quello che ora facciamo in maniera gratuita, possa in futuro essere a pagamento, a volte lo penso, e non è detto che non accada.

Ma fino a quando è possibile disporre di questo spazio, io lo voglio usare come un archivio, dove deporre quello che voglio nel tempo andare a rivedere.

Da tempo mi proponevo di fare un post, su un film, che ritengo uno degli ultimi che ho visto e che mi è rimasto davvero impresso nel cuore.

Si tratta di AU REVOIR LES ENFANTS, in italiano ARRIVEDERCI RAGAZZI, del regista Louis Malle.

Il film, tra l'altro è stato ispirato da un ricordo di scuola dello stesso regista.

Fra gli altri numerosi premi, è stato premiato con il Leone D'Oro alla 44esima Mostra del Cinema di Venezia.

La pellicola è ambientata in Francia, nel Collegio del Bambin Gesù di Fontainebleau, nel gennaio del 1944.


Julien Quentin viene mandato, con il fratello François, in un collegio di religiosi, all'epoca della Seconda Guerra Mondiale.Arrivato in quel colleggio trovò tutti i suoi compagni insopportabili. La sua vita cambia radicalmente quando conosce un suo coetaneo, Jean Bonnet. Julien lo vede come un rivale, che brilla a scuola, sa suonare il piano... osservandolo meglio nota che é un ragazzo molto misterioso: non riceve mai posta, parla poco, non si mescola mai con i compagni. Così Julien scopre il suo segreto: Jean Bonnet è in realtà Jean Kippelstein, un ebreo che ha trovato rifugio sotto mentite spoglie nel collegio, per sfuggire alle persecuzioni razziali. Presto l'ostilità di Julien si trasforma in curiosità, e poi in amicizia. Insieme scoprono di avere in comune tante cose, come l'amore per i libri di avventura, e instaurano un rapporto bellissimo. Tutto procede tranquillo finché Joseph, un ragazzo zoppo che lavorava come inserviente dai preti, dopo essere stato licenziato per i suoi continui furti, fa la spia ai nazisti rivelando la presenza di ebrei nascosti a Fontainebleu. Malgrado i mille sotterfugi inventati dai preti, i disperati tentativi di salvarli, Jean e gli altri, insieme al direttore del collegio, vengono portati via; per intraprendere un viaggio che si concluderà solo in un lager. Julien lo guarda allontanarsi e capisce che non lo rivedrà mai più.
Au Revoir Les Enfants, film pluripremiato e recentemente restaurato in versione dvd, è uno di quei rari racconti sull'amicizia e sulla vita umana.

3 commenti:

parolearia ha detto...

Anche tu con le tue parole mi hai emozionata!!! grazie !!

Daniele Passerini ha detto...

Ciao Donnachenina, cosa mi fai trovare! Un film che ho visto al cinema tanti anni fa, quando di quelli belli non ce ne ne perdevamo uno (io e mia moglie): ricordo che era commovente, delicato e drammatico.

Riprendo il tuo incipit: non ho aperto il mio blog pensando che fosse necessario a puntellare la mia memoria, ma è diventato in breve anche per me il motivo principe (anche se ho una decade meno di te, consolati!), ex equo con quello di conoscere persone interessanti e darmi modo, ogni tanto, di fermarmi a ricapitolare chi sono, cosa sto facendo e dove vado... scrivere aiuta.

Buon weekend e un abbraccio

lasettimaonda ha detto...

Non ho visto il film e hai stuzzicato la mia curiosità!
Sono assolutamente d'accordo con ciò che dici a proposito del blog....una sorta di "diario" di bordo, solo che è molto più divertente di un semplice diario, in quanto c'è una condivisione con persone che si rivelano spesso, molto interessanti!
Ciao Franca!Syl