venerdì 16 gennaio 2009

PREMDIMI L'ANIMA Un film tratto da una vicenda vera

Il film prende spunto dalla vicenda accaduta allo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, e alla sua paziente Sabina Spielrein, internata all'ospedale Burgholzli di Zurigo per un anno e una volta volta dimessa seguita privatamente da JUNG.



Jung, si è sottratto di confrontarsi fino in fondo con questa donna che ha rappresentato per lui l'incontro con l'Anima, ma uno stralcio di lettera basta per evidenziarne quanto nella sua vita è stato toccato da questo incontro, che è poi proseguito nella sua vita sotto forma di ricerca, e che ha prodotto cambiamenti importanti(il primo sicuramente quello di essere uscita dalla schizofrenia) anche nel destino di Sabina.

Il 4 dicembre del 1908, Jung scrive alla Spierlein:
“Il mio animo è lacerato sin nel profondo (…) saprà perdonarmi di essere così come sono? Sebbene in questo modo io La offenda e dimentichi i doveri di medico nei Suoi confronti? Lei saprà capire e accettare che sono una delle persone più deboli e più incostanti? (…)”
Queste parole rivelano che Jung è ormai arreso: i sentimenti verso la Spierlein sono più forti della deontologia. E’ una fase esaltante, nonostante i dubbi, le lacerazioni e le limitazioni. Non va trascurato, infatti, che Jung è un uomo sposato e che nel 1908 arriva il suo terzo figlio.
Ma qual è la molla segreta che spinge quest’uomo verso Sabina? Cosa cerca? Cosa ha trovato?
Le sue parole sono eloquenti:
“Io cerco la persona che sia capace d’amare l’altro senza per questo punirlo, senza renderlo prigioniero o dissanguarlo; cerco questa persona del futuro che sappia realizzare un amore indipendente da vantaggi o svantaggi sociali, affinché l’amore sia sempre fine a se stesso e non solo il mezzo in vista di uno scopo”.
Sembra un manifesto d’amore, ma esso è diretto ad una persona precisa, che l’accoglie e che ne fa il proprio credo.
D’altra parte, sulla sincerità di queste parole non vi sono dubbi: Jung vi giunge dopo un’accurata auto-analisi. Anzi, proprio l’incontro con la Spierlein segna l’inizio di un percorso che lo indurrà ad approfondire alcuni nodi complessuali: la sua natura poligama, lo scontro con la figura paterna, la difficoltà a rapportarsi con l’immagine animica femminile.
Tra il 1913 ed il 1918 Jung maturerà la teorizzazione dell’immagine animica femminile. Non sembra azzardato affermare che vi giunge dopo l’esperienza di confronto con le donne che maggiormente hanno segnato la sua vita: Sabina Spierlein e Tony Wolf.

2 commenti:

Daniele Passerini ha detto...

Strano ero convintissimo di avere visto questo film, invece vedendo i due filmati mi sono arreso all'evidenza contraria. Devo essermi imbattuto nel trailer a suo tempo, deciso che l'avrei visto, e poi perso l'occasione fino a dimenticarmene del tutto. Cercherò di rimediare perché di questo film m'interessa proprio tutto: soggetto, personaggi, sensibilità. Ciao Donnachenina, buon weekend

lasettimaonda ha detto...

Grazie Franca...........sei una continua fonte di suggerimenti ed idee....ma dove sei stata nascosta fino ad oggi??
Un saluto!Syl