martedì 16 giugno 2009

Riflessioni attraverso il cinema

Non è certo una novità di questo momento vedere al cinema spettacoli di grande violenza.
Si potrebbe dire che ci hanno abituato ad assimilare ogni giorni infinite immagini dove si mostrano uccisioni e brutalità di ogni tipo, specie nelle fiction studiate per divenire delle serie televisive.
Ci sono però alcuni film, che mostrano in maniera più profonda i cambiamenti reali che stanno avvenendo all'interno di una società, sono film molto ben fatti e che non mostrano di più di quello che la realtà contiene ma ne sono un specchio fedele.
Questi film fanno riflettere ...e fanno anche un po' spavento.
Ho avuto occasione di soffermarmi con una mia riflessione dopo la visione del film -Non è un paese per vecchi - dei fratelli Coen - e un'altra lunga riflessione l'ho fatta circa due mesi fa dopo aver visto un'altro film sempre americano - La Gran Torino - subito dopo averlo visto avevo già avuto l'imput per farne un post...poi oggi...domani...dopodomani, ho accantonato il tutto dimenticandomene.
Mi si è riaccesa l'idea però, e in maniera pressante dopo i fatti di cronaca di solo dieci giorni fa, vale a dire il 7 di giugno, dove ci sono stati 1 morto e due feriti.
In breve ecco la notizia

Il giovane assassianato a Milano si chiamava David Stenio Betancourt Noboa, irregolare, originario dell'Equador. E' stato colpito, non si sa ancora se con coltello o un cacciavite, alla schiena, al fianco e all'addome, sotto lo sterno.
E' finita nel sangue, con un giovane ecuadorenio accoltellato e altri due feriti, l'aggressione legata alla rivalità tra gang latinoamericane avvenuta all'alba alla periferia sud-est di Milano.L'agguato però, non è stato l'unico episodio di violenza in città.Altri due gruppi di immigrati si sono picchiati, tra i passeggeri, su un auto tre di loro sono finiti in ospedale, mentre un eritreo ,poi arrestato, ha preso a sprangate tre suoi connazionali, uno dei quali in condizioni gravi. E via di seguito l'articolo continua...non solo...dopo qualche giorno, ci sono stati altri episodi di violenza.
Che non creda qualcuno che legge il post...che io sia qui a ribadire le colpe degli stranieri e la mancanza di servizi di sicurezza...sono piuttosto preoccupata di come la società moderna di sta evolevendo verso il peggio.
Non credo potranno mai esistere leggi e servizi in grado di far nascere nelle persone sentimenti diversi da quelli che la loro natura e condizione li porta ad avere...al massimo possiamo difendercene, ma questo poco mi consola...non mi basta sapere che in qualche modo mi posso mettere al sicuro...ma questi fatti esistono e si stanno divulgando sempre più.
In particolare il secondo film che ho citato La Gran Torino, mostra proprio questa realtà delle gang.
Non avevo letto niente del film, prima di recarmi in sala a vederlo e quel titolo mi uncuriosiva molto...non immaginavo neanche un po' che si riferiva ad un modello di macchina della Ford.
In questo film, Clint Eastwood mette in risalto molto bene tutta la sua capacità espressiva. Ma il pregio maggiore del film, credo sia a mio parere, aver messo in scena in maniera molto verosimile una realtà che non è un caso particolare dell'America...ma sta entrando oramai a far parte di qualssiasi società occidentale multietcnica o raziale che si voglia denominare,un ingrediente in più alla già variegata gamma dei crimini e delle violenze che già si conoscevano da tempo.



Grazie per l'attenzione

6 commenti:

monteamaro ha detto...

Cara Franca, non ho visto i film di cui parli nel post, ma hai ragione, la violenza e le brutture sono i protagonisti principali anche nei film della vita reale, anzi, è proprio dalla realtà che provengono storie e vicende che poi lo schermo ci mostra. Noi però facciamo finta che sia tutto una fiction, forse sbagliamo, e forse invece, questa è la salvezza che ci consente ancora di sognare e credere in un mondo bello,
in cui è ancora possibile pensare all'uomo, come l'unica, perfetta Creatura dell'universo.
Un abbraccio.

monteamaro ha detto...

Franca dove sei?
Spero sia solo un po di stanchezza e che vada tutto bene.
Appena puoi torna!!
Abbraccioni.

Anonimo ha detto...

Cara Franca, vedo che tu posti spesso delle cose da youtube. Stamattina ho cercato di postare una cosa anch'io, ma non ci sono riuscito.
Sia youtube che blogger avrebbero dei capitoli dedicati alle istruzioni per farlo, ma le ho trovate assolutamente insufficenti.
Se hai tempo e voglia, mi potresti dare qualche ragguaglio?
Un saluto,
Mauro.

lasettimaonda ha detto...

Franca............dove sei?
Io latito, ma anche tu sei sparita!!!!!!!
Non farci preoccupare!Syl-vietta.

Anonimo ha detto...

Ho risolto il problema (era poi una cosa semplice).
Pur non facendo commenti continuo a seguire il tuo blog, e vedo che qui c'è preoccupazione per le tua assenza. Anch'io ultimamente sono talmente occupato che è da un pò che non posto nulla sul mio blog.
A volte non si trova il tempo o non ci si sente di avere qualcosa da dire, in questi casi mi viene in mente una consuetudine tra sommergibili che vogliono comunicare la presenza l'uno all'altro in modo che possibili avversari non li intercettino. Uno dei due indirizza un solo colpo di sonar sulla fusoliera dell'altro, e il gioco è fatto.
Qui sembra che ci sia qualche sommergibile che aspetta un segnale. Facci sapere.
Un saluto,
Mauro.

Anonimo ha detto...

Sono contento di sapere che il tuo sia solo un problema di pc, e aimè ti capisco, perchè penso che anche il mio non durerà molto.
Dal tono con cui parli di Michael Jakson si direbbe che sia morto. Io non guardo televisione e non leggo gionali, quindi la notizia può essermi passata senza che io lo sapessi. In ogni caso ho sempre pensato che fosse un personaggio stritolato da una necessità di successo sempre più tendente all'estremo. La totalizzazione del successo mi sembra che fosse il suo chiodo fisso: Comprare i diritti dei Beatles, sposare una parente di Presley, poi questo suo perdere ogni connotato personale per trasformasi, anche visivamente, in un oggetto di culto che potesse trascendere razza, sesso, provenienza, perfino umanità.
Una storia triste, e già segnata da un infanzia in cui lui, il più piccolo della famiglia, mostava di essere il più dotato, ma anche la carta più efficace per il successo e per fare soldi.
Se è morto, Pace (per davvero) all'anima sua.

Ti auguro di risolvere al più presto i tuoi probelemi di pc, e, ovviamente, un buon fine settimana.
Mauro.