sabato 8 agosto 2009

Quasi come fosse un presagio......

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L'immagine che vedete sopra....è la copertina di un libro. Uso spesso scrivere nel frontespizio dei miei acquisti librari la data....e a volte pensieri... stati d'animo del giorno o fatti particolari di quella giornata. Questo libro l'ho datato 23 novembre 2004, martedì, libro acquistato c/o Supermercati ESSE-LUNGA. Mentre per le letture dei saggi, seguo un percorso particolare per comprare questo o quel libro ..perchè si ricollega ad un'altro già letto, o perchè sto approfondendo un particolare argomento,( la saggistica che leggo di più è quella che tratta materie psicologiche oppure sono testi di filosofia) ma anche libri giornalistici, e di attualità...per quanto riguarda i romanzi...o scelgo dei classici....ma se compro qualcosa di contemporaneo mi lascio guidare dall'istinto, e così è stato per il libro che vedete sopra...che però non è nè un saggio nè un romanzo.
Cos'à di particolare questo libro per avervelo proposto nel mio post?
Ha di particolare che quando l'ho finito di leggere...mi ha lasciato un non so chè....quello che sopra nel titolo del mio post ho chiamato "Quasi, come fosse un presagio....".
Il libro è stato scritto da un autore che è nato in Inghilterra, da madre inglese e padre pakistano, è nato nel 1954; parla della sua adolescenza nell'India del colonialismo e in seguito la sua vita da emigrato in Occidente negli anni cinquanta alla perifria di Londra.
Quando io ho terminato di leggere il libro erano già accaduti i fatti tragici delle Torri Gemelle, e anche i fatti di Madrid (anche se ancora su questi....non c'è chiarezza e non si sa a chi farli risalire) ma qualcosa dentro... mi diceva che sarebbe accaduto qualcosa di sicuro a Londra...(i fatti di Londra risalgono al luglio del 2005)quel libro me lo suggeriva con una quasi certezza.....perchè in questo libro vi viene raccontato il vissuto di indiani di seconda e terza generazione ed è chiaro come il sole che non è avvenuta quasi nessuna integrazione e mi sono dovuta chiedere in quella circostanza come una buona integrazione possa avvenire....e quando non avviene purtroppo, se il tragico può essere evitato è sempre però alle porte secondo il mio punto di vista...vedasi anche i fatti delle BANLIEUX parigine (anche riguardo ai fatti delle Banlieux....ho potuto toccare con mano come le informazioni che noi abbiamo siano insufficienti e non in tempo reale....lavoravo per una persona molto a contatto con la Francia e già un anno prima che arrivassero da noi le tragiche notizie che tutti sanno, già un anno prima leggevo da riviste che arrivavano dalla Francia di fatti sconcertanti che riguardavano i quartieri degli emigrati....ma noi ne siamo stati messi al corrente quando la cosa si è fatta spettacolare per la funzione che le notizie si propongono).
Così è stato che il giorno che ho sentito alla radio la notizia di quello che era accaduto a Londra, non ne provai una grande sorpresa....ma solo la conferma di quella che già avevo avuto nel mio presentimento alla fine della lettura di quel libro.
Ma per concludere, il libro....è molto bello....è il sogno tenuto nascosto e nel cassetto da un padre....e che il figlio riesce a realizzare, quel sogno riguardava la scrittura....il padre non aveva mai pubblicato, anche se aveva molto scritto....il figlio, alla morte del padre...viene in possesso del segreto del padre e leggendo quello che non aveva mai pubblicato il padre.....prima lo scopre come un uomo nuovo e in seguito matura la passione lui stesso per la scrittura....stavolta pubblicando però....
Quello che ha spinto il mio istinto a comprare questo libro senza averne mai sentito parlare è il suo titolo "Il mio orecchio sul suo cuore", un titolo che definirirei dolce, una espressione che aldilà della scrittura che ha generato nell'autore si potrebbe usare in varie situazioni....un orecchio che ascolta appoggiandosi sul tuo cuore....che bello....che bello lascitemelo dire!!!
Buon fine settimana a tutti e grazie come sempre per l'attenzione

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Franca" combattente",ma con tanta sensibilità e dolcezza.
Un orecchio che ascolta appoggiandosi al tuo cuore, veramente molto bello! Quanta strada per arrivarci, per il momento ascoltiamoci semplicemente con le orecchie, è già molto in questo mondo che non ascolta che parla e spesso non dice niente..quante solitudini, quanto bisogno di essere ascoltati veramente di condividere. Grazie per le tue riflessioni e la generosità con cui ti offri a noi. Un abbraccio Teresa
Cercherò il libro all'Esselunga .

lartedinadia.blogspot.com ha detto...

Franca, sono di passaggio a SDM perchè mio figlio era di partenza e dovevo stirargli la biancheria (sai, il piccolo cucina, lava, ma non ha ancora imparato a stirare). E' partito questa notte e adesso è a Barcellona in Spagna. Nel pomeriggio risalgo in montagna dove resto fino a fine mese. Ho creato, molto, fra l'altro ho dipinto il ritratto di mio figlio che mi è venuto bene (80x80 cm). Ti abbraccio. Nadia

luigi ha detto...

Dici bene che "un orecchio che ascolta appoggiandosi sul tuo cuore" è una cosa straordinaria e preziosa, purtroppo è anche rara. A chi capita potrebbe sembrare quasi un miracolo di cui stupirsi ed essere profondamente grato. Grazie per il tuo raccontarti, ma cerca di difenderti con determinazione dalle 'cattiverie' che inquietano il tuo desiderio di vita 'buona'. Un caro saluto. Luigi.