mercoledì 31 dicembre 2008

MARTIN BUBER... Il maestro del dialogo

Con l'approssimarsi di un nuovo anno voglio dedicare questo post, ad un filosofo che amo molto, e che ha incentrato la sua ricerca in quello che secondo lui, è l'essenza dell'uomo, vale a dire il Dialogo, cioè una relazione autentica, che rende l'Altro Soggetto, più che oggetto strumentale della nostra comunicazione, come quando questa assume la forma di un monologo.
Il vero dialogo, richiede responsabilità, perché senza esserne inibita, la comunicazione deve avvenire in contemporanea ad una riflessione, quello che generalmente in gergo popolare (e che è perfetto sotto certi aspetti) si dice, "Prima di parlare conta fino a dieci...", aggiungo però che non è qualcosa che lo si può decidere a tavolino... ma il risultato di una presa di coscienza, su come avvengono i nostri scambi, e la capacità critica di giudicare noi stessi nella relazione, in poche parole... alla raggiunta maturità affettiva, per quanto riguarda i rapporti più stretti, ma anche a quei rapporti che ci troviamo ad affrontare nel nostro quotidiano a partire dall'ambiente di lavoro e a quelli che vorremo considerare nostri "Amici".

Se dietro ai nostri scambi, c'è l'autentico interesse di conoscere l'altro, non gli si può non dare il giusto valore, che vuol dire parità di diritto ad esprimersi in un coinvolgimento che deve essere reciproco, purtroppo anche se detto così può sembrare facile, in effetti è la cosa più difficile, perché in misura più o meno marcata la nostra epoca ci ha intossicato di "Narcisismo".

La nostra Epoca, è contrassegnata da un notevole aumento in campo psicologico, delle cosiddette "Patologie narcisistiche", ma ancora di più da una sorta di "Narcisismo diffuso", dovuto al fatto, che l'individuo medio è assediato da tutte le parti (TV, Cinema etc.) da modelli che lo mettono in continua discussione, un bombardamento di stimoli maggiori a quelli che la persona solo umana, può riuscire ad elaborare.

Le nostre scelte, di qualsiasi genere diventano più difficili, per un surplus di offerta, e anziché fare esperienza della vera "libertà", ci ritroviamo ad assecondare inconsciamente un modello "Consumistico", che verte anche nel campo delle Relazioni Umane.

Anziché l'approfondimento delle Relazioni, optiamo per l'immediatezza che gli strumenti messici a disposizione dalla tecnica ci offrono, viziando anche i più attenti verso un modello relazionale che si può definire, sicuramente più variegato,ma altrettanto superficiale.

In omaggio al mio caro filosofo vi riporto di seguito alcuni suoi aforismi:

- Il successo, non è uno dei nomi di DIO

- Chi sta nella relazione partecipa a una realtà, cioè a un essere, che non è puramente in lui puramente fuori di lui.

- La partecipazione è tanto più completa quanto più immediato è il contatto del Tu. E' la partecipazione alla realtà che fa l'Io reale; ed esso è tanto più reale quanto più completa è la partecipazione.

- Lo scopo della Relazione è la sua stessa essenza, ovvero il contatto con il Tu, poiché attraverso il contatto ogni Tu coglie un altro del Tu, cioè della vita eterna.

- Le Anime non raccontano di se stesse, ma ciò che su di esse ha agito, quanto apprendiamo dal loro racconto non appartiene perciò soltanto alla psicologia, ma alla vita.

In accordo con la mia passione per la simbologia, ho scelto per scrivere questi Aforismi, il colore lilla, l'ho scelto istintivamente senza conoscerne il significato, a differenza del viola che invece so a cosa si riferisce, sono andata a vedere nella simbologia ed ecco cosa l'inconscio riesce ad offrire a chi lo sa ascoltare.

Nella simbologia dei colori il lilla rappresenta:

Un amore sincero, privo di interessi, anche se diretto semplicemente ad Amici.

2 commenti:

Daniele Passerini ha detto...

Ciao Donnachenina, auguri lilla e di cuore!
Un abbraccio

P.S. Ricambiando il ruolo di correttore di bozze, occhio ai refusi nella parte lilla delle citazioni: "partecipazionealla", "cntatto", "ongi"... inoltre nella frase "ogni Tu coglie un altro del Tu, cioè della vita eterna" forse hai saltato qualcosa.

Maria Chiara ha detto...

Innanzitutto il filosofo che tu ami ha pienamente ragione:).
Il dialogo è un qualcosa di prezioso che il tempo sta trascinando via. Più che il tempo (che colpa ne ha poca) è l'uomo in sé per sé che lo sfrutta in cose futili di cui oramai il mondo si ciba e si attornia. Con l'avvento delle tecnologie e via discorrendo...l'uomo si è impigrito, e più che parlare di narcisismo, si potrebbe parlare di indifferenza. Con tutto il rumore che c'è in questo mondo dialogare,ma soprattuto ascoltare è quasi un lusso per pochi!.Inoltre, l'avvento di internet, ha contribuito non a migliorare il dialogo, ma a mercificare le relazioni. Ovviamente tutto questo non può essere generalizzato, ma molte persone cadono succubi di questo meccanismo e il loro spirito ne risente senza che possano accorgersene. Come è triste tutto questo. Per fortuna che non siamo tutti così!:)
Ti auguro uno splendido 2009!
Saluti!