giovedì 30 luglio 2009

La proposta Della Lega - Cose della serie noi siamo gli intelligenti, e dobbiamo dare lezione ai trogloditi che provengono dal SUD!



Cari amici blogger, per chi mi segue da tempo sarà noto che sono una "TERRONA" trapiantata al Nord dalla tenerissima età di annio 4 e nezzo,.
E che da questa amara esperiuenza mi porto addosso ancora i segni presspochè fisici e morali.
Avevo circa sette anni,a quewll'epoca non so quale ministro dell'Istruzione cifosse, ma so soltanto che la frequentazione della scuola primaria era a tempo pieno....
Disgrazia vuole che io non abitassi nel centro del paese, ma bensì in una piccola frazione nata a seguito dell'immigrazione dik massa avvenuta in quegli anni.
Nella via dove io abitavo a quei tempi c'era il corrisponmdente di quello che può essere paragonato alle varie etnie che tanto hanno fatto parlare di sè a Roma e vale a dire P.zza Vittorio, con la differenza che allora i mezzi a disposizione per farsi conoscere erano inesistenti.
Il quartiere dove io abitavo, era sorto a seguito della grande migrazione di veneti e meridionali soprattutto, dopodichè c'era un pòo' di tutto....
In particolare quella zona alla quale io mi riferisco....faceva capo come comune ad un piccolo paese...e veniva appellata nei piùsvariati modi "TERRE ROSSE" per via del fatto che inizialmente quelle terre che hanno reso edificabili....erano semplicemente adibite allìestr4azione della terra che poi doveva divwenire mattone...atta ad essere cotta...infatti era delimitata da tre fornaci: Fornace Fusi, Fornace Inverni (qyuella che si riferiva proprio al terreno acquistato da mio padre per costruirvi)e Fornace Macchiacchini, dove oltretutto ha lavorato tanti anni mio padre, mentre nella Fornace Inverni, ha lavorato un mio carissimo cugino e anche suo figlio appena adolescente.
Un'altra denominazione che davano a questa specie di Villaggio nascente era Quartiere Mascagni, perchè il primo Bar nato lì...era stato chiamato così, quindi riassumendo TERRE ROSSE, QUARTIERE MASCAGNI, VILLAGGIO INVERNI.
Nn posso dire male del mio vivere lì in quegliu anni...essendo tutte persone che venivano da fuori, la solidarietà che vi viaggiava è oramai preistoria da dimenticare...
Però lì non c'erano scuole, e per frequentare la Scuola bisognava andare al comune di appartenenza che distava 1 km. e mezzo da dove abitavo io e tante alòtre mie compagne di infanzia.
Così noi ogni giorno affrontavamo quell'esercizio di Jogging forzato (della serie Volenti - o nolenti)per recarci a scuola....e dovendo frequentare il turno pomeridiano, si presentava il problema di dover mangiare a nezzogiorno....come pensate che si facessE?
Vi rammento qui solo la prima soluzione che si prsospettava a chi non abitava in paese, e quindi avere la possibilità di recarsi a casa per il pranzo e tornare a scuola nel pèiom,eriggio.
C'era una specie di osteria dove c'era una grande sala....chi la gestiva in accordo con la scuola ci permetteva di consumare lì i nostri pasti portati individualmenteb da casa a patto che si consumasse un bicchiere di "Spuma" (non c'era ancora la COca Cola e Nè la Fanta) nera o bionda.....quelli che consumavano i pasti lì erano gli stranieri della situazione provenienti dalle TERRE ROSSE o da Castelletto (altra frazione) o dal Villaggio Gaggiolo (altra frazione) tutti provenienti da fuori....e fu così che ujn giorno, venni rincorsa da un mi coetaneo, che abitava proprio nel cortile, di quella Osteria dove io consumavo il pasto preparatomi dalla mia mamma...consumando nel mio caso un "bicchiere di spuma nera, l'altra non mi piaceva, non avevo ancora capito perchè mi rincorresse....farfugliava alcune cose che io non capivo....nel momento che stanca di correre mi fermavo...e sorridevo pure (il mio sorriso è qualcosa che mi è stato dato assieme alla vita!) il mio persecutore, che fino a quel momento aveva tenuto nascosto nella mano una sasso...me lo lancia...colpendo proprio la "Bocca" (e gridandomi...."brutta terrona che puzzi!) e purtroppo per me facendomi saltare un pezzo ....dell'incisivo derstro...che tuttora è mozzato a metà.
Per lui avevo la sola colpa di essere scura di pelle, avere i capelli corvini...e a detta sua puzzavo anche!
Il mio aggressore si chiamava Lavadè di cognome, il nome non lo ricordo....
Sono passati 52 anni....qualcuno ora sta tentando di rilanciare un odio, mai sopito e che potrebbe scatenare davvero brutti istinti profondi.
Concludo dicendo....che non difendo a partito preso la mia gente....hanno dei difetti che davvero, a volte me li fanno odiare....ma che il modo in cui la Lega vorrebbe affrontare il problema, non rende giustizia a molte persone, che oltre che non avere i difetti conosciuti attraverso i soliti luoghi comuni, sono addirittura persone meritevoli come invece non sono quelli della massa omogenea e "suina" di tanti aderenti alla Lega Nord!
Grazie per l'attenzione, questo post ...lo metto nella categoria...di ...."Quando ce vo', ce vo'".
Sarò contenta di leggere la vostra opinione...., già fin d'ora sarò grata a chi mi dirà la sua!

P.S.- Sono riuscita a trovare una immagine che riguarda quel periodo della mia vita, che ho accennato sopra....se cliccate sull'immagine ingrandendola, potrete vedere il mio incisivo destro smussato....e naturalmente il mio musetto da teroncella!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dispiace molto per questa brutta storia che sicuramente ha segnato la tua infanzia.Hai un bel visetto, biricchino come quello dei bambini di tutto il mondo.Queste distinzioni nord sud bianchi neri sono frutto del'ignoranza.Ognuno di noi è speciale ha positività e negatività , il rispetto per la diversità diventa arricchimento,a scuola, nelle classi questa era un obiettivo, un sereno accostarsi a tutti per capire la diversità confrontarsi e imparare cose nuove. E' più facile con i bambini probabilmente, gli adulti spesso si chiudono in saccenti e stupidi giudizi fatti di luoghi comuni.
Hai tutta la mia comprensione.
Grazie per aver condiviso la tua storia. Teresa

lasettimaonda ha detto...

Come faccio a commentare.......sono senza parole.
E tu eri proprio una bella bimba!
Un abbraccio!Syl-vietta

artemisia ha detto...

Il diverso ha mille facce: terrone, rom, ebreo, nero, "clandestino", eccetera.
Ciò che è diverso "puzza" sempre.
C'è sempre qualcuno che rilancia gli odi, specialmente nei momenti di crisi, e l'Italia sta attraversando una crisi davvero profonda.
I bambini esprimono solo in maniera più immediata quello che la società degli adulti insegna loro essere legittimo, anche non comunicandolo con le parole.
Purtroppo sono esperienze che segnano. Fortunatamente, tu da quest'esperienza sei cresciuta. Lavadè, non lo so. Glielo auguro.

monteamaro ha detto...

Ciao cara Franca, come sai questa tua esperienza di "Terrona" ti accomuna a tanti... tra gli altri, anche a me.
La "location" è diversa, le storie simili.
C'è sicuramente un approccio differente alla vita quotidiana da Nord a Sud, i puristi del "fieri di appartenere a..." si fermano al primo scavo e, inevitabilmente non arrivano a scoprire, quanto di buono possa avere un Popolo lontano dal loro modo, di affrontare i problemi che la vita ci assegna.
Mi piacerebbe che dal Meridione nascesse qualcosa di simile a: "Adotta un Leghista", ma solo per far conoscere più a fondo questo Sud, che non può essere solo di falsi pensionati e mafie varie.
Concordo con "artemisia" e concludo stringendoti in un grande abbraccio, insieme ai luoghi che tanto amo ancora: Baggio, Settimo Milanese, Cesano Boscone, Corsico e tutta Milano....
Ciao e buon fine settimana!

Alex ha detto...

L'odio e la violenza sono spesso il frutto anche dell'incomprensione. L'amalgama fra genti diverse non è facile. E quindi nasce il sospetto e la diffidenza, sebbene spero converrai con me, le differenze ci sono e spesso anche sostanziali. Non sai quanto mi piaccia il Sud Italia, e come trovo anche interessanti, genuini e spontanei i suoi abitanti, ma non posso negare un'identità nordica e montanara completamente diversa da un calabrese o un siciliano. Vorrei solo sperare che, la sensibilità e la cultura possano sempre più accorciare le distanze. Ma non è sufficente. Lo sforzo dei nativi a comprendere il diverso, secondo me dev'essere proporzionale allo spirito di integrazione e rispetto dei nuovi venuti. Altrimenti ci saranno sempre e solo muri invalicabili e tanta inutile demagogia.

Tito ha detto...

La tua storia dimostra che la stupidità (per non dire di molto peggio) umana non si riduce con il passare del tempo e nemmeno con il crescere della ricchezzae e il benessere della gente. L'odio per il diverso che la "lega nord" sta diffondendo sta già producendo i suoi nefasti effetti!! Purtroppo abbiamo un capo del governo che pur di continuare a fare il padrone si circonda di farabutti che lo sostengono!!

Unknown ha detto...

Ciao carissima bella storia ..raccontata con precisi ricordi che ti legano alle tue radici. .. e la fatica per inserirti in un paese che invece di allargare le braccia per accogliere crea muri invalicabili...ho visto la foto ..dove si può notare quello che saresti diventata da donna occhi furbi curiosi ma dallo sguardo fiero ecco svelato il motivo del tuo dente rotto ...così come ti ho conosciuta io.....