Questa poesia è un inedito di ROBERTO ROVERSI, poeta scomparso da poco, e anche collaboratore di Lucio Dalla....l'ho scoperta stamattina ascoltando la radio e mi pare molto appropriata alla FESTA DEL 1° Maggio.
CENTO ANNI SONO UN GIORNO,
UN GIORNO SOLO.
E IN UN GIORNO SI POSSONO INCONTRARE TUTTI
GLI OCCHI TUTTE LE MANI TUTTE LE FATICHE
CHE PER CENTO ANNI HANNO SCAVATO IL MONDO.
IL MONDO NON E' STATO BUONO
CON LE MANI CON LE FATICHE CHE L' HANNO SCAVATO
E CON GLI OCCHI CHE L'HANNO GUARDATO.
GLI OCCHI HANNO VISTO IL SANGUE SCENDERE
SOPRA LA FATICA DELLE MANI.
CENTO ANNI FA C'ERA UNA SPERANZA FORTE
DENTRO ALLA FAME E AL DOLORE.
CENTO ANNI FA COMINCIAVA UN CAMMINO
CHE NON E' ANCORA FINITO.
IL CAMMINO E' INCOMINCIATO QUANDO
UNA VOCE HA RISPOSTO A UNA VOCE
UNA MANO HA STRETTO UNA MANO
UN PASSO HA SEGUITO L'ORMA DI UN PASSO
E VOCE MANO PASSO CAMMINAVANO AVANTI.
QUANDO UNA VOCE HA GRIDATO "FRATELLO"
ED E' ARRIVATO UN FRATELLO
QUANDO HA CHIAMATO "COMPAGNO" "COMPAGNA"
E UNA PIAZZA SI E' RIEMPITA DI GENTE.
LA LOTTA E' SPERANZA DEL FUTURO.
POI IL FUTURO E' ARRIVATO
ANCORA LE VOCI SI CHIAMANO
SI ASCOLTANO I PASSI, LE MANI SI STRINGONO INSIEME.
NESSUNO DEI VECCHI
E' ANCORA UN'OMBRA DISPERSA NEL SOLE
E SULLA STRADA SEMPRE SEGNATA DI ORME
ARRIVANO I GIOVANI E PORTANO NUOVE BANDIERE
I GIOVANI ARRIVANO E PORTANO LE NUOVE PAROLE.
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1 commento:
Ciao, cara Franca, grazie per questo testo molto intenso. I giovani... sei brava a guardare a loro, troppi se ne infischiano, non sanno evidentemente che cosa vale un figlio, non sanno che cosa vorremmo fare per loro. Anche quando se ne vanno, in un modo o nell'altro, noi siamo sempre con loro, fanno parte di noi e ci accompagnano, ci vivono dentro, anche da lontano. Un abbraccio. Luigi.
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